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D.Lgs. 10 feb 2005 Nuovo codice della proprietá industriale. |
Legge 22 apr 1941 n.633 Legge sul Diritto d'Autore. |
Il brevetto per invenzione industriale è un titolo che conferisce all’inventore dei diritti di produzione e commercializzazione esclusiva su tutto il territorio nazionale. Il procedimento per ottenere un brevetto prevede il deposito di una domanda presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), e normalmente richiede la consulenza di un professionista esperto, sia nel campo tecnico che in quello legale. |
Lo Studio comprende professionisti qualificati, abilitati ed iscritti nei rispettivi albi di competenza, ovvero Albo degli Ingegneri Roma (n.18591), Albo degli Avvocati Roma (n. 30956), Albo dei legali rappresentanti di fronte all'Ufficio Brevetti Europeo (EPO n. 09003820), ed Albo dei mandatari in marchi, disegni e modelli europei presso l'Ufficio dell'Unione Europea per la Proprietá Intellettuale (EUIPO n. 58198). Lo Studio fornisce consulenza ed assistenza in ogni fase relativa al deposito di una domanda di brevetto, in Italia e
all’estero, con particolare riferimento a: Tutte le suddette attivitá con la garanzia della competenza e del segreto professionale. Per entrare in contatto, per una consulenza, per informazioni specifiche su brevetti, o per una preparazione di una domanda di brevetto per invenzione, occorre fissare un incontro di persona, oppure in videoconferenza, per parlare dei dettagli dell'invenzione e di ogni aspetto della consulenza, possibilmente inviando una email con nome, cognome, indirizzo e numero di cellulare. In quell'occasione verranno fornite informazioni di tempi e costi che dipendono dal tipo di incarico conferito e dalla complessitá dell'invenzione. |
31 ottobre 2024 - La presente innovazione si riferisce ad un dispositivo di ancoraggio di un tappo ad una bottiglia, utile per mantenerlo legato ad essa durante il suo utilizzo. Tale dispositivo è composto da oggetti interconnessi fra loro in modo tale da permettere di svitare e avvitare agevolmente il tappo di una bottiglia mantenendolo collegato ad essa.
In particolare questo tipo di oggetti comprendono un elemento ad anello aperto flessibile costituito da due estremità una iniziale e una finale. L'estremità iniziale è
connessa ad una bottiglia con chiusura filettata. Il punto di connessione dei due elementi si trova alla base del collo della bottiglia, al termine della sua filettatura.
L'estremità finale dell'elemento ad anello è connessa ad un tappo a vite,
preferibilmente di forma cilindrica. Il punto di connessione tra tappo ed elemento ad anello si trova alla base del tappo stesso, al termine della sua filettatura. L'elemento ad anello diventa quindi l'oggetto di connessione fra il tappo e la bottiglia.
Quando il tappo è perfettamente avvitato, l'elemento ad anello si avvolge completamente intorno al collo della bottiglia. Le due estremità dell'elemento ad anello, quella agganciata alla base del tappo e quella agganciata al collo della bottiglia, in questa configurazione appaiono perfettamente allineate, ed il tappo, la bottiglia e l'elemento ad anello risultano concentrici. In questo modo la forma del contenitore non viene alterata e appare del tutto simile alle comuni bottiglie in commercio. Al momento di aprire la bottiglia, il tappo viene svitato con la consueta rotazione oraria o antioraria, e l'estremità finale dell'elemento ad anello a cui è connesso segue il movimento del tappo aprendosi a spirale.
Quando il tappo è completamente svitato e la bottiglia aperta, l'elemento ad anello mantiene il tappo agganciato alla bottiglia, evitandone la perdita o la caduta a terra. La bottiglia potrà quindi essere maneggiata, spostata, ruotata senza il rischio che il tappo si sganci da essa. Lo stesso tappo sarà così pronto all'uso nel momento di doverlo avvitare per chiudere la bottiglia.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato il testo della domanda di brevetto italiana ed ha ottenuto
definitivamente il brevetto IT 283442, che è stato rilasciato il 13 giugno 2017.
Sul sito aziendale ha scritto una frase di Einstein: «Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva
uno sprovveduto che non lo sa e la inventa». Marcello Antonelli, 56 anni, è un imprenditore tessile, romano, che grazie all'utilizzo
del laser ha creato un sistema per produrre oggetti che sembrano confezionati in pelle e invece sono fatti di legno e cotone.
CUOIO ANIMALISTA. La sua storia insegna che in Italia - nonostante la crisi e l’ostilità di banche e burocrazia - è possibile imporre
un prodotto inedito e innovativo e far sì che venga accolto dal mercato suscitando interesse fra le aziende di mezza Europa.
Borse, scarpe, portafogli, cinture: sembra cuoio invece non lo è. «Mi sono messo in gioco», spiega Antonelli, «perché due anni e mezzo
fa ero un disoccupato non più giovane con l’urgenza di riciclarsi e trovar lavoro anche per sua figlia Marta, 26 anni, che si occupa
di design».
IDEE E DETERMINAZIONE. Antonelli, che si è impegnato con l’associazione internazionale Tree Nation a piantare un albero per ogni prodotto
che vende, si rivolge ai giovani che intendono fare impresa: «Non servono le fughe all’estero. La prima regola è farsi venire un’idea
inedita e difficile da riprodurre. La seconda: non arrendersi mai, neanche di fronte agli ostacoli e all’ottusità di chi avrebbe l’obbligo
di darci una mano e invece non lo fa».
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda per invenzione industriale, ed ha ottenuto il brevetto Europeo EP 2776240.
18 giugno 2024 -
La presente invenzione riguarda essenzialmente una macchina ed un relativo
procedimento per l'incisione laser di un prodotto multistrato. Più esattamente, la
tecnologia proposta permette di perfezionare la fase di fabbricazione del prodotto
multistrato, velocizzando le operazioni e riducendo gli inconvenienti noti di diffusione di
residui e polveri.
Il prodotto multistrato al quale ci si riferisce è costituito da uno strato di legno flessibile,
avente uno spessore sottile, che è sovrapposto ad uno strato di tessuto ed è connesso
ad esso tramite una colla, così come descritto nel brevetto EP 2776240.
La macchina della presente invenzione presenta almeno tre caratteristiche tecniche
innovative.
La prima è di implementare la tecnologia del laser galvanometrico per poter procedere
alle fasi di incisione ad una velocità maggiore rispetto all'uso del plotter laser. Infatti, il
laser galvanometrico non richiede lo spostamento di mezzi meccanici per guidare il
raggio laser verso il punto di incisione, ma varia semplicemente l'orientamento di una o
più lenti fisse per indirizzare il raggio verso la posizione più opportuna. Il laser
galvanometrico standard è stato inoltre perfezionato, implementando almeno due testine
associate a delle rispettive sorgenti laser, che operano in modo simultaneo e coordinato
su aree adiacenti del prodotto da lavorare. In questo modo è possibile mantenere la
strumentazione laser vicina al materiale, e allo stesso tempo si mantiene un livello di
precisione elevato nei solchi di incisione.
La seconda caratteristica innovativa è di comprendere un tappeto rotante, sul quale è
appoggiata di volta in volta la parte di materiale da trattare che è trasportato in modo
simile ad una catena di montaggio. Una volta eseguita la lavorazione, il materiale, che è
normalmente costituito da pannelli multistrato, viene fatto scorrere in avanti trascinato dal
tappeto rotante, per poter procedere ad una lavorazione sulla sezione successiva, ed
ottenere così un processo produttivo continuo, rapido e senza tempi di interruzione per il
frequente carico e scarico del prodotto.
La terza caratteristica innovativa è di implementare un software appropriato di controllo
del laser, che permetta di integrare opportunamente il disegno dei bordi incisi su aree
adiacenti del materiale trattato. Infatti, avendo almeno due testine che incidono
autonomamente su aree adiacenti, il risultato potrebbe portare a disegni (pattern) con
discontinuità sui bordi, con un evidente impatto negativo sull'estetica del prodotto finale.
Introducendo un disallineamento sui punti di inizio e fine di incisione sul bordo, si ottiene
invece una migliore continuità del disegno (pattern) e quindi un maggiore livello
qualitativo nell'estetica del prodotto finale.
Lo Studio Zizzari ha preparato la domanda di brevetto internazionale per invenzione industriale
che è attualmente nella fase di esame.
27 marzo 2024 -
La presente invenzione riguarda essenzialmente una macchina arrampicatrice e
potatrice applicata ad un tronco di un albero. La stessa macchina è stata ideata e
progettata per poter salire in quota, arrampicandosi sulla corteccia dell'albero,
raggiungere i rami alti e sporgenti, e provvedere ad una potatura degli stessi, in modo
automatizzato e sotto un controllo remoto di un operatore a terra.
La macchina arrampicatrice è stata ideata in particolare per potare i rami alti degli alberi
delle palme, in genere difficilmente raggiungibili da una persona, con possibilità allo
stesso tempo di spruzzare localmente una sostanza liquida nebulizzata, ad esempio un
anti-parassitario oppure un integratore biologico.
Ad ogni modo, il funzionamento della macchina permette un suo utilizzo per ogni tipo di
albero ad alto fusto, che abbia caratteristiche di robustezza per sostenere il peso di una
macchina di questo tipo.
Tutti gli inconvenienti della tecnica anteriore sono stati superati quindi dalla presente invenzione
che ha come obiettivo principale quello di proporre una macchina arrampicatrice e potatrice,
applicata ad un tronco di un albero.
Essa deve essere in grado di salire autonomamente
in quota, verso la sommità dell'albero, e di scendere autonomamente in basso, verso la
base dell'albero, sulla base di un controllo remoto da parte di un operatore. Quando la
macchina si trova in quota, in prossimitá dei rami da tagliare, essa deve poter attivare
una sega elettrica circolare, a funzionamento autonomo, con rispettivo meccanismo di
sollevamento, spostamento ed orientamento, sempre sotto la direzione ed il controllo
remoto da parte di un operatore che si trovi distante e a terra.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato in data 30 settembre 2022 la domanda di brevetto
Europeo per invenzione industriale n. EP 22425043 che è attualmente nella fase di esame
da parte dell'Ufficio Brevetti Europeo (EPO).
24 febbraio 2024 -
La presente invenzione riguarda essenzialmente una macchina in grado di
generare un campo magnetico che riproduca le condizioni geomagnetiche
ancestralmente avvenute sul nostro pianeta nel corso dei millenni.
La forma e le
dimensioni della macchina sono tali da permettere l'inserimento, al proprio interno, di
un fiore attaccato alla pianta madre, e quindi nel pieno della sua attività vegetativa.
L'utilizzo della macchina permette di implementare un procedimento di azione e di
sperimentazione dell'effetto del campo magnetico sulla variazione genetica delle
piante, inducendone quindi cambiamenti significativi a livello cellulare e subcellulare.
Com'è noto, il campo magnetico terrestre è un fenomeno fisico naturale
presente sul pianeta Terra. Esso è assimilabile al campo magnetico generato da un
dipolo magnetico con poli magnetici non coincidenti con quelli geografici e non statici,
e con asse inclinato rispetto all'asse di rotazione terrestre.
Il campo magnetico terrestre non è costante nel tempo, né uniforme nello spazio. Le
variazioni del campo in direzione ed intensità possono essere misurate e presentate
come valori medi giornalieri, mensili ed annuali. Nel corso delle ere geologiche queste
variazioni hanno portato alla deriva dei poli magnetici e a ripetuti fenomeni di
inversione del campo, ovvero di scambio dei poli magnetici Nord e Sud. In
concomitanza con le fasi di inversione dei poli magnetici, si sono verificati processi
evolutivi specifici.
Il campo magnetico influenza, infatti, il mondo vegetale in due modi.
In primo luogo alterando il DNA: durante le inversioni di polarità tutte le forme di vita
sono esposte a una più intensa radiazione cosmica, capaci di produrre mutazioni
genetiche che sono la base per l’emergere e la selezione di nuove specie.
In secondo
luogo, le piante, più che gli animali, sembrano essere ipersensibili alle variazioni del
campo magnetico, perché dotate di sistemi di “magnetopercezione”: sono quelli che
trasmettono i segnali al Dna, inducendo l’attivazione di numerosi geni e causando
cambiamenti nei processi di accrescimento. Questi possono alterare i cicli biologici,
modificando per esempio le fioriture. Il tutto, a sua volta, ha forti ripercussioni sugli
insetti impollinatori e quindi sui frutti che la pianta produce e, da ultimo, sulla forza di
resistere alle pressioni della selezione naturale. Lo stress così ingenerato fa sì che
solo le specie più forti - dotate di mutazioni vantaggiose - diventino quelle dominanti.
Si pensa che le piante in genere possano essere influenzate attraverso il criptocromo
da un campo magnetico esterno anche il più piccolo campo magnetico terrestre. Un
debole campo magnetico fa spesso sopprimere il processo di crescita delle piante, la
divisione cellulare e la differenziazione, e induce cambiamenti significativi a livello
cellulare e subcellulare.
La presente invenzione ha come obiettivo principale, quindi, quello di
proporre una macchina in grado di generare un campo magnetico che riproduca le
condizioni geomagnetiche ancestralmente avvenute sul nostro pianeta nel corso dei
millenni. La forma e le dimensioni della macchina devono essere tali da permettere
l'inserimento, al proprio interno, di un fiore attaccato alla pianta madre, e quindi nel
pieno della sua attività vegetativa.
Un altro obiettivo è che la macchina permetta di implementare un
procedimento di azione e di sperimentazione dell'effetto del campo magnetico sulla
variazione genetica delle piante, inducendone quindi cambiamenti significativi a livello
cellulare e subcellulare.
Un altro obiettivo è che la macchina sia di facile ed agevole utilizzo, anche da
parte di operatori non specializzati, permettendone quindi un uso direttamente per
sperimentazione botanica e vegetale in genere, senza la necessità di particolari abilità
o competenze, per ottenere la variazione genetica delle piante.
Un ulteriore obiettivo è che la macchina possa essere montata e smontata
rapidamente e facilmente, che sia di facile ed agevole trasporto, e che occupi poco
spazio, in modo tale da poter essere trasportata a mano.
Un altro obiettivo ancora è che la macchina risulti particolarmente rapida nelle
operazioni, di utilizzo intuitivo, efficace nella variazione genetica delle piante, che sia
rapidamente configurabile per diverse varietà vegetali, e che permetta allo stesso
tempo di eseguire operazioni di selezione naturale delle piante in modo tale che esse
acquisiscano, migliorino o rimuovano determinate caratteristiche chimico-fisiche,
cellulari o subcellulari.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato in data 31 marzo 2023 la domanda di brevetto
per invenzione industriale n. 102023000006284 che ha ottenuto un parere pienamente favorevole
da parte dell'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM).
15 gennaio 2024 - La presente invenzione riguarda una macchina multi-funzione per body-building che, come risaputo, è quel tipo di attivitá fisica eseguita con dei determinati attrezzi, finalizzata a modellare il corpo sviluppando il tono muscolare complessivo.
Com'è noto, nelle attuali palestre sono presenti una serie di macchine, strumenti e
dispositivi, che sono messi a disposizione degli atleti e degli sportivi per praticare una serie di
esercizi ben specifici. In genere, a ciascuna macchina è associato un determinato esercizio, con
un numero prestabilito di movimenti che possono essere eseguiti con il corpo.
Ciascuna macchina è progettata e realizzata per sviluppare una parte ben determinata e specifica
della muscolatura, per esempio: la panca per pettorali e bicipiti, il rematore per gambe, braccia e
addominali, la barra con i pesi per deltoide, bicipiti, etc.
La specificitá di ciascuna macchina richiede che un programma di allenamento completo utilizzi
più macchine e attrezzi di vario tipo, in modo tale da poter esercitare tutti i principali muscoli del
corpo. Dato quindi il numero di diverse macchine di vario tipo, ed il loro significativo ingombro,
generalmente lo spazio occupato dall'attrezzatura in una palestra risulta essere particolarmente
rilevante.
Questo porta come conseguenza un costo elevato per l'acquisto, il noleggio e la manutenzione di
tutte le macchine da parte delle associazioni sportive. Inoltre, un costo elevato deve essere
sostenuto per i grandi spazi degli ambienti dove tali macchine sono installate ed utilizzate, come i
costi relativi agli affitti dei locali, i consumi per elettricitá, riscaldamento, acqua corrente, etc.
E ancora, l'utilizzo di tali macchine da parte degli sportivi richiede che essi vi accedano uno alla
volta, dovendosi alternare nel loro utilizzo.
Per poter superare tutti i suddetti inconvenienti, nello stato attuale della tecnica sono
state proposte delle macchine multi-funzione che permettono di eseguire un numero molteplice di
esercizi.
Tutte le suddette soluzioni presentano però delle strutture molto ingombranti, e le loro funzioni
sono scarsamente integrate. Più che rappresentare un'unica macchina multi-funzione, molte di
esse costituiscono un insieme di macchine classiche raggruppate in un unico spazio, o installate
su un unico telaio. Esse introducono quindi dei problemi ulteriori di maneggevolezza, di comoditá
di utilizzo e di sicurezza per l'utente, con una postazione situata all'interno di cavi in tensione, con
pesi rilevanti che sono agganciati a delle strutture instabili.
Tutti questi inconvenienti sono stati superati dalla presente invenzione che ha come
obiettivo principale quello di proporre una macchina multi-funzione per il body-building, che sia in
grado di implementare un numero significativo di esercizi per l'utente, con un passaggio rapido da
un esercizio all'altro, e che sia perfettamente integrata nelle sue funzioni, senza componenti
aggiuntivi inutili o ridondanti.
Un altro obiettivo è che la macchina sia adatta ad un uso domestico, e che quindi sia
poco ingombrante, che sia economica, che possa essere installata in corrispondenza del muro di
una comune abitazione, e che risulti robusta, stabile e sicura.
Un altro obiettivo ancora è che la macchina possa essere configurata facilmente nella
scelta degli esercizi, che permetta vari livelli di carico, con dei pesi che possono essere aggiunti
progressivamente, per aumentare l'intensitá e lo sforzo fisico richiesto negli esercizi.
Un ulteriore obiettivo è che la macchina possa essere montata e smontata rapidamente e
facilmente, che sia di facile ed agevole trasporto, e che anche nella configurazione da trasporto
occupi poco spazio, in modo tale da poter essere trasportata nel portabagagli di un comune
autoveicolo.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto per invenzione industriale
ed ha ottenuto definitivamente il brevetto n. 102021000032381 in data 8 gennaio 2024.
9 giugno 2023 - La presente invenzione riguarda una tenda ad attico avente nella parte superiore un telo apribile e richiudibile, utilizzabile per attivitá commerciali all'aperto, come bar e ristoranti, terrazze di abitazioni, centri informativi e spazi di fiere all'aperto, centri sportivi, stabilimenti balneari, villaggi turistici, e tutte quelle situazioni in cui può essere utile avere una struttura temporanea di riparo dal sole e dagli eventi atmosferici.
Come è noto, essendo le tende ad attico esposte agli eventi atmosferici,
presentano il problema di rimozione dell'acqua che, con la pioggia, si va a depositare
ed accumulare sulla superficie superiore del telo.
L'accumulo di pioggia può generare, su un telo esposto alle intemperie, delle vere e
proprie pozze d'acqua. Oltre a contribuire a deteriorare piú rapidamente i materiali di
cui è costituita la tenda, tali pozze d'acqua possono generare muffe, ambienti umidi e
malsani, aree con gocciolamento d'acqua dal telo, e non ultimo un impatto estetico
negativo per le attivitá commerciali all'aperto.
L'obiettivo principale della presente invenzione è quindi quello di proporre un
sistema di tensionamento del telo, ovvero un sistema in grado di esercitare una forza su
tutta la superficie, che lo mantenga con una forma perfettamente piatta ed inclinata, in
modo tale che l'acqua possa trovare un percorso di deflusso dal telo il piú efficiente
possibile nella direzione verso la gronda frontale. E' stato calcolato e verificato che,
con una superficie perfettamente piatta del telo, è possibile diminuire l'inclinazione
delle attuali tende ad attico dal 15% fino al 5%, a parità di efficacia della funzione di
rimozione e deflusso dell'acqua.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto per invenzione industriale
ed ha ottenuto definitivamente il brevetto n. 102021000011321 in data 8 giugno 2023.
17 gennaio 2023 - La presente invenzione riguarda un dispositivo elettrico ad uso medico, per il test allergologico cutaneo, da posizionare a contatto con la cute, preferibilmente dell'avambraccio di una persona. Esso è in grado di eseguire una serie di marchiature di aree sulla cute, ed emettere a comando un impulso elettrico che generi una perforazione superficiale della stessa cute.
Il dispositivo comprende mezzi di erogazione a comando di uno o più allergeni, in gocce
o a micro-film liquido, sulle suddette aree marchiate, in modo tale che le sostanze entrino
in contatto con gli strati superficiali della cute, e sia possibile osservare il verificarsi di
un'eventuale reazione allergica. |
Nel prick test, alcune gocce di allergene purificato vengono posizionate sulla superficie
cutanea, solitamente dell'avambraccio, e successivamente la cute viene scalfita con una
lancetta monouso, al fine di lasciar penetrare l'allergene attraverso gli strati più
superficiali della cute. Dopo un'attesa di circa 15-20 minuti si valuta la reazione cutanea,
ottenuta in corrispondenza di ogni allergene precedentemente posizionato. La reazione a
livello dei singoli allergeni testati viene confrontata con un controllo positivo (solitamente
costituito da istamina) e con un controllo negativo (solitamente costituito da glicerina, il
liquido di diluizione degli allergeni).
In caso di reazione positiva è possibile osservare una reazione caratterizzata da pomfo
(area circoscritta di edema cutaneo, simile ad una puntura di zanzara) intensamente
pruriginoso, contornato da un alone di eritema.
Questo semplice test presenta comunque un inconveniente legato alla
standardizzazione del procedimento, essendo impossibile riprodurre la stessa profonditá
di penetrazione da lancetta a lancetta. Infatti risulta impossibile riprodurre sempre la
stessa pressione e posizione della lancetta sulla cute.
Un altro inconveniente è legato al posizionamento delle gocce dopo aver eseguito
l'applicazione in un punto con conseguente fuoriuscita e contaminazione dei siti di
applicazione adiacenti.
Inoltre, questo tipo di tecnica ha spesso un effetto chiamato belonefobia (anche
conosciuta come tripanofobia), che può portare anche alla perdita dei sensi da parte di
un paziente preso dal panico.
Tutti questi inconvenienti sono superati dalla presente invenzione, che è
costituita da un dispositivo ad uso medico di nuova generazione, che garantisce una
perfetta standardizzazione del procedimento del test allergologico cutaneo, grazie
all'emissione di un impulso elettrico a bassa tensione e ad alta intensitá di corrente (ionocarbonizzazione).
Inoltre, lo stesso dispositivo permette di ridurre il tempo di esecuzione del procedimento,
in assenza di dolore e di fuoriuscita di sangue per il paziente.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda internazionale PCT ed ha ottenuto un
parere pienamente favorevole al rilascio del brevetto in tutti i Paesi del mondo.
In particolare, in data 7 dicembre 2022 è stato ottenuto il rispettivo brevetto Europeo
EP 3877040 B1
31 ottobre 2022 -
L'invenzione riguarda essenzialmente un dispositivo a dosso
stradale per il rallentamento dei veicoli, equipaggiato con un sistema per la
produzione di energia.
Il dispositivo presenta una cavitá interna costituita
sostanzialmente da una camera d'aria derivante dall'industria dei pneumatici, e un
profilo esterno costituito dal battistrada degli stessi pneumatici.
Questo oggetto
complessivo, opportunamente sagomato e costruito nella grandezza ideale di utilizzo,
permette di convogliare una determinata quantitá d'aria in pressione verso un
condotto di un circuito ad aria compressa, che può attivare direttamente gli ingranaggi
di un generatore elettrico, oppure la stessa aria compressa può essere
immagazzinata in appositi serbatoi per un utilizzo successivo di generazione di
energia.
Il sistema comprende una valvola alla base del dispositivo che si attiva soltanto in
determinate condizioni di pressione, in modo tale che lo stesso dispositivo possa
esercitare una funzione di rallentamento sui veicoli, quando questi viaggino ad una
velocitá superiore a quella stabilita (tipicamente 30 Km/h), mentre possa convogliare
direttamente aria in pressione quando i veicoli viaggino ad una velocitá inferiore a
quella stabilita.
Una serie di lamelle trasversali sulla superficie superiore del
dispositivo permette che l'aria nella cavitá interna sia spinta omogeneamente in avanti
seguendo un profilo ad onda, fino ad arrivare nel punto di diramazione in
corrispondenza della valvola.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto
per invenzione industriale alla quale è stato assegnato il numero
UA2016A002913 del 7 aprile 2016.
Durante la fase d'esame l'Ufficio Brevetti ha riconosciuto
nell'invenzione tutti i requisiti di brevettabilitá ed ha rilasciato definitivamente il brevetto
in data 8 ottobre 2018.
7 settembre 2022 - La presente invenzione riguarda un dispositivo chirurgico dentale, costituito da una vite implantare pneumatica con ghiera esterna, particolarmente adatto a mantenere una struttura stabile e robusta a fronte delle intense sollecitazioni esterne causate dall'attivitá di masticazione.
Come è noto, nei sistemi implantari dentali attuali, i componenti principali sono
essenzialmente i seguenti: un corpo principale detto impianto, o vite implantare, che si
avvita all'interno dell'osso dell'arcata dentaria di un paziente; un elemento interno
detto moncone, che nella sua parte inferiore è inserito nel suddetto impianto e nella
sua parte superiore è connesso ad un elemento detto abutment; un elemento di
connessione, preferibilmente costituito da una vite di serraggio, che connette il
suddetto moncone al suddetto abutment.
Nello stato attuale della tecnica, l'inconveniente principale è rappresentato
dall'instabilitá della vite di serraggio, che tende a svitarsi e, nei casi peggiori, anche a
fratturarsi o a creare problemi all'osso.
Più precisamente lo svitamento della vite di serraggio è strettamente legato alla
stabilitá della giunzione a vite, che a sua volta dipende non soltanto dal torque
d'avvitamento, ma anche dall'adattamento tra impianto e vite di fissaggio del
moncone. Lo svitamento comporta inoltre, come conseguenza, anche un aumento
dell'incidenza delle fratture della vite stessa.
Il problema dello svitamento della vite è affrontato in meccanica attraverso i seguenti
accorgimenti: il controllo del torque di avvitamento, il controllo dell'angolo tra impianto
e abutment, l'uso di un mezzo anti-svitamento, ed una distribuzione delle forze più
adeguata.
Pertanto, l'obiettivo principale della presente invenzione è quello di proporre un
dispositivo chirurgico dentale, con un moncone monofasico diretto secondo la
direzione verticale, ed un braccio di leva bilanciato.
Un altro obiettivo della presente invenzione è quello di introdurre un
meccanismo per evitare che dei movimenti rotazionali della struttura, derivanti dal suo
utilizzo, possano causare nel lungo periodo lo svitamento dell'impianto nel tessuto
osseo e/o lo svitamento, o la rottura, della vite di serraggio tra l'impianto ed il
moncone.
Un altro obiettivo ancora della presente invenzione è quello di introdurre un
meccanismo per 'ammortizzare' le pressioni verticali e/o laterali che insistono sul
dispositivo nel suo complesso, implementando una funzione simile a quella naturale
del dente, che ha la possibilitá di attutire eventuali sollecitazioni derivanti dalla
masticazione, grazie ai tessuti di connessione nei dintorni della radice del dente
(parodonto).
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto italiana presso
l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), ed ha ottenuto definitivamente il brevetto
italiano al quale è stato assegnato il numero 102017000146966.
E' stata inoltre depositata la domanda di Brevetto Europeo EP 18425091.
23 marzo 2022 - La presente invenzione riguarda un centro mobile per la revisione di veicoli che è
costituito da un semirimorchio trainato da un trattore stradale, all'interno del quale
sono installati due frenometri che permettono l'esecuzione delle prove di frenata dei veicoli.
La caratteristica principale del centro mobile è quella di permettere la revisione in loco
anche di veicoli particolarmente ingombranti, come ad esempio quelli costituiti da
pullman e veicoli speciali presenti negli aeroporti.
Com'è noto, i veicoli a motore sono sottoposti ad una revisione periodica,
che è rivolta ad accertare la presenza dei requisiti per poter circolare sulle strade in condizioni
di piena sicurezza. Ciacun veicolo è sottoposto ad una serie di verifiche del corretto
funzionamento di tutta la strumentazione tecnica, del motore e degli apparati
meccanici, elettrici, elettronici, delle luci e dei dispositivi di segnalazione.
In particolare, tra i controlli previsti c'è la verifica dell'efficienza dell'impianto frenante.
Per verificare l'efficienza dell'impianto frenante il conducente del veicolo aziona
normalmente il pedale dei freni, e dei sensori posizionati sui rulli rilevano in tempo
reale la dinamica di decelerazione, fino al momento in cui le ruote del veicolo si siano
fermate. I moderni
frenometri sono degli strumenti particolarmente precisi ed affidabili, ed utilizzano dei
mezzi informatici per elaborare i dati provenienti dai sensori in modo tale da
estrapolare dal processo di prova tutta una serie di parametri significativi relativi allo
stato di efficienza dei freni, come ad esempio il tempo di frenata, la forza frenante, la
curva dinamica di decelerazione, l'equilibratura dei freni tra ruota destra e ruota
sinistra.
Nello stato attuale della tecnica, i veicoli sono trasportati e
sottoposti a verifica dell'impianto frenante presso la Motorizzazione Civile o presso
delle officine autorizzate, in cui è installato un centro di prova fisso. Nel centro di prova
sono presenti i frenometri e tutta la strumentazione di supervisione e controllo del loro
funzionamento.
Per la revisione dei normali autoveicoli questa soluzione risulta essere
appropriata, mentre per la revisione di veicoli speciali ad uso intensivo, situati in
locazioni particolari, come ad esempio presso impianti industriali, aeroporti,
installazioni militari, grandi cantieri di lavori pubblici e impianti di estrazione mineraria,
questa soluzione risulta difficilmente praticabile, considerando anche il fatto che
alcuni veicoli sono molto ingombranti e non sono nemmeno omologati per la
circolazione su strada.
Il centro mobile di revisione della presente invenzione ha come obiettivo
principale quello di proporre un sistema installato su un semirimorchio trainato da un trattore
stradale, all'interno del quale sono presenti due frenometri che permettono l'esecuzione delle
prove di frenata dei veicoli. Esso può essere utilizzato con diverse tipologie di veicoli,
anche particolarmente ingombranti, come ad esempio quelli costituiti da pullman e veicoli speciali
presenti negli aeroporti.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato il testo della domanda di brevetto italiana ed ha ottenuto
definitivamente il brevetto IT 1430017, che è stato rilasciato il 17 gennaio 2018.
20 gennaio 2022 - La presente invenzione riguarda essenzialmente una struttura che rappresenta
una copertura di spazi all'aperto, quali ad esempio: giardini, bar, ristoranti, terrazze, piazzali, etc.
La struttura è costituita essenzialmente da una pergola, in cui la superficie superiore
comprende una serie di lamelle orientabili, che possono essere aperte o chiuse, in
modo da variare il livello di esposizione dello spazio sottostante ai raggi solari, al
vento, alla pioggia, o ad altri agenti atmosferici.
Nello stato attuale della tecnica sono note alcune soluzioni, riguardanti le
pergole in legno o metallo, in cui la parte superiore è coperta con una tenda mobile in
tessuto, oppure in materiale plastico o metallico. Si va dai modelli più semplici che
comprendono una corda per trascinare manualmente la tenda, con dei meccanismi a
molla di richiamo, ai modelli con dei meccanismi con vite ed argano di avvolgimento e
svolgimento manuale, o automatizzato, della stessa tenda.
Altre soluzioni sono note da tempo, in cui la copertura superiore comprende
delle lamelle rigide ed orientabili. E in tempi più recenti, sono state proposte alcune
varianti più sofisticate in cui le lamelle possono essere impacchettate all'occorrenza,
verso la parte posteriore della pergola, per aprire quasi completamente la parte
superiore della struttura.
Tutte le soluzioni della tecnica anteriore, devono tuttavia affrontare il problema
dell'esposizione della pergola agli agenti atmosferici, alla pioggia, alle intemperie, al
vento, etc. Per cui, tutti i singoli componenti sono fortemente sollecitati da forze
esterne ed agenti chimici e corrosivi, ed i meccanismi del loro posizionamento preciso,
dello scorrimento su guide laterali, del deflusso delle acque piovane, con il passare
del tempo intaccano fortemente la stabilitá generale della struttura e l'efficienza
complessiva di funzionamento.
Tutti i suddetti inconvenienti sono superati dalla presente invenzione, che ha
come obiettivo principale quello di proporre una pergola a lamelle orientabili e relativo
sistema di movimentazione ed inclinazione delle stesse lamelle. In particolare, il
sistema di movimentazione comprende due elementi importanti che garantiscono la
precisione del posizionamento dei componenti nel lungo periodo: un pantografo rigido
su cui sono agganciati dei carrelli mobili che sostengono le lamelle; un nastro
trasportatore azionato da un primo motore elettrico, che trascina in avanti o all'indietro
i carrelli e quindi l'intera copertura mobile della struttura. Il sistema di inclinazione
comprende inoltre un meccanismo che permette la rotazione coordinata e simultanea
di tutte le lamelle, grazie ad un albero azionato da un secondo motore elettrico, che
trasmette il moto rotatorio, allo stesso tempo, a tutti gli ingranaggi dei carrelli su cui
sono installate le rispettive lamelle.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato il testo della domanda di brevetto italiana ed ha ottenuto
definitivamente il brevetto IT 10201900023715, rilasciato il 17 gennaio 2022.
12 dicembre 2021 - L'obiettivo principale dell'invenzione è di proporre un generatore eolico per trasformare l'energia di un flusso d'aria in movimento, rispetto alla superficie esterna di un veicolo, in energia cinetica di rotazione di una turbina eolica ad asse orizzontale, con conseguente trasformazione dell'energia cinetica in energia elettrica, attraverso l'utilizzo di un alternatore elettrico; l'energia elettrica prodotta è idonea sia per l'accumulazione della stessa energia (batterie) sia per la propulsione del veicolo stesso (motori elettrici).
Un altro obiettivo è che il dispositivo sia costituito dalla innovativa combinazione
di:
- alcuni elementi noti allo stato della tecnica, e di uso comune del mercato: convogliatore
d'aria o involucro; ogiva; generatore elettrico; accumulatore elettrico; cavi elettrici di
connessione; supporti di ancoraggio,
- e di elementi innovativi ed originali: convogliatore d'aria munito di bocchette di
espulsione d'aria; turbina ad asse rotante orizzontale; innovativa sagoma e
conformazione delle pale della turbina eolica; loro innovativa combinazione.
Un altro obiettivo ancora è quello della generazione di energia continua,
costante e potenzialmente illimitata; l'impatto dell'aria con la turbina adeguatamente
installata sulla superficie esterna del veicolo, attraverso la penetrazione
dell'aria nel convogliatore d'aria, determina un movimento rotatorio delle pale della
turbina, producendo una costante energia cinetica, trasmessa ad un alternatore elettrico,
installato nella parte posteriore del dispositivo complessivo.
Un ulteriore obiettivo è quello di eliminare il problema dell'interruzione,
dell'intermittenza, e dell'insufficienza di produzione di energia, tenuto conto che il
costante attrito dell'aria generato dal mezzo in movimento aziona la turbina con una forza
proporzionale alla velocitá del mezzo, e allo stesso tempo di ottenere notevole autonomia
energetica, sia per la sua propulsione, sia per altri sistemi elettrici e/o elettronici
necessari al suo funzionamento.
Un altro obiettivo ancora è che la turbina presenti un particolare disegno e
sagoma, ed una robustezza dei materiali con cui questa è costruita, in modo da
permettere la generazione di energia cinetica per effetto del movimento rotatorio delle
pale; infatti l'efficacia produttiva di energia del generatore eolico dipende dalle
caratteristiche della turbina e, in particolare, dalle specifiche tecniche delle pale che
compongono la suddetta turbina.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato il testo della domanda di brevetto europeo ed ha ottenuto
definitivamente il brevetto EP 3587797 B1, rilasciato il 4 agosto 2021.
Inoltre, è stata depositata
una domanda internazionale PCT che ha ottenuto un parere pienamente favorevole al rilascio dei rispettivi
brevetti in tutti i Paesi del mondo.
27 ottobre 2021 -
La presente invenzione riguarda un contenitore modulare per la raccolta
differenziata dei rifiuti, della grandezza dei secchioni per la spazzatura di tipo
condominiale, in cui la parte interna è suddivisa in scomparti preposti all'inserimento di
sacchi separati tra loro. Tale contenitore è completo di tutti i suoi elementi, compreso il
coperchio, e comprende una serie di moduli indipendenti che costituiscono una struttura
complessiva avente una forma di un cono o un cilindro.
Tale contenitore comprende inoltre un sistema con una cinghia adattabile e regolabile per diversi
tipi e/o grandezze, alla
quale poter applicare delle bretelle di supporto per dei sacchetti o multi-sacchetti, in cui le
bretelle abbiano le estremitá fissate alla cinghia del contenitore, ed abbiano delle fessure
distanziate che permettano il fissaggio di un apposito sacchetto o multi-sacchetto di
raccolta.
Il contenitore modulare presenta una configurazione assemblata di utilizzo, ed una
configurazione disassemblata da trasporto in cui i suoi componenti sono eventualmente
sganciati, chiusi ed allineati tra loro, per poter essere inseriti in una sacca da trasporto.
Com'è noto, nello stato attuale della tecnica esistono una serie di esempi di
contenitori a scomparti per la raccolta differenziata dei rifiuti.
Tuttavia non esiste attualmente un sistema che
presenti simultaneamente tutte le caratteristiche della presente invenzione. Ovvero di
presentare un contenitore modulare per la raccolta differenziata dei rifiuti. Tale
contenitore comprendente inoltre un sistema
con una cinghia adattabile e regolabile per diversi tipi e/o grandezze, alla quale poter
applicare delle bretelle di supporto per dei sacchetti o multi-sacchetti. E in cui lo stesso
contenitore modulare presenti una configurazione assemblata di utilizzo, ed una
configurazione disassemblata da trasporto.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto Europeo, e la domanda
internazionale PCT che ha come riferimento la maggior parte dei Paesi del mondo. Entrambe
le domande hanno ottenuto un parere pienamente favorevole.
In data 27 ottobre 2021 è stato rilasciato ufficialmente il brevetto
Europeo EP 3683171 B1.
7 settembre 2021 - L'invenzione ha come obiettivo principale quello di realizzare un veicolo anfibio di supporto al trasporto e alla balneazione di persone con disabilitá motorie e/o con difficoltá di deambulazione. Più esattamente, il problema affrontato è quello di permettere a persone che non possono spostarsi autonomamente, e che necessitano di un supporto, l'accesso alle spiagge e la balneazione in mare in piena autonomia.
Il veicolo permette delle operazioni di: trasferimento agevole di una persona da una sedia a
rotelle ad una postazione all'interno dello stesso veicolo; movimentazione autonoma del
veicolo dalla spiaggia alla superficie del mare, con un controllo diretto da parte della persona
trasportata, o in remoto da parte di un operatore; raggiungimento di una specifica posizione in
acqua con determinata profonditá del fondale ed una determinata altezza del livello dell'acqua
rispetto al corpo della persona trasportata; assistenza alla balneazione monitorando in
continuazione una serie di parametri di sicurezza e bloccando le operazioni in caso di
anomalie; movimentazione di ritorno del veicolo alla posizione iniziale sulla spiaggia; e
trasferimento agevole della persona trasportata dalla postazione dello stesso veicolo alla sedia
a rotelle iniziale.
Un altro obiettivo dell'invenzione è quello di comprendere un meccanismo
automatico di abbassamento e risollevamento della posizione della persona trasportata, in
modo tale da permettere una parziale immersione e riemersione della persona nelle acque del
mare, anche in questo caso con il suddetto meccanismo azionato da un controllo diretto da
parte della persona trasportata, o in remoto da parte di un operatore. La persona trasportata è
protetta da idonea attrezzatura di sicurezza, costituita da giubbino salvagente e da cintura di
sicurezza allacciabile e slacciabile dalla postazione al momento che si ritenga opportuno.
Un altro obiettivo ancora è che il veicolo sia dotato di un sistema di propulsione autonomo, in
grado di effettuare sia una movimentazione sul terreno che una navigazione nelle acque del
mare; il sistema di propulsione potrá comprendere dei motori di tipo elettrico, e potrá
comprendere dei mezzi di acquisizione e conversione dell'energia solare in energia elettrica,
con immagazzinamento dell'energia elettrica all'interno di batterie e conseguente aumento
dell'autonomia del veicolo.
Un ulteriore obiettivo è che il veicolo permetta, una volta giunti in
una posizione prestabilita in acqua, che la persona trasportata si possa svincolare
completamente dal veicolo stesso e possa nuotare liberamente; un idoneo sistema di
inseguimento automatico della posizione permetterá di mantenere il veicolo sempre in
prossimitá della persona, ed agevolare quindi il rientro al termine delle operazioni di
balneazione.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato il testo della domanda di brevetto italiana ed ha ottenuto
definitivamente il brevetto IT 10201900017471, rilasciato il 7 settembre 2021.
Inoltre, è stata depositata
una domanda internazionale PCT, che ha come riferimento la maggior parte dei Paesi del mondo, che
ha ottenuto un parere pienamente favorevole.
26 giugno 2021 - La presente innovazione riguarda un lettino riscaldato per cani e gatti. Più esattamente, questo lettino rappresenta una postazione confortevole, dove cani, gatti ed altri animali domestici possono sostare, riposare e dormire in condizioni ottimali.
Esso comprende infatti una base morbida, costituita da un materassino che poggia su
delle doghe, che permette di realizzare un lettino comodo a tutti gli effetti. Lo stesso
lettino, essendo riscaldato dall'interno, mantiene delle condizioni di temperatura ideali,
che garantiscono la comoditá ed il benessere degli animali, soprattutto nel caso di
postazioni situate in un ambiente esterno, oppure all'interno degli appartamenti
durante la stagione invernale.
L'idea di partenza è quella di realizzare un lettino costituito da una struttura a doghe
con sopra un materasso, il tutto adattato alle dimensioni degli animali, andando da
modelli di lettini piccoli, per poter ospitare dei gatti, fino a quelli più grandi,
per ospitare cani di grossa taglia.
Un altro aspetto importante dell'innovazione, comunque, è quello di prevedere, oltre
ad un lettino comodo come supporto, anche un dispositivo interno di riscaldamento,
preferibilmente situato all'interno della fodera di rivestimento del materasso.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto per modello d'utilitá
presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), ed ha ottenuto definitivamente
il brevetto n. IT 202021000003299 del 10/01/2023.
21 giugno 2021 -
L'invenzione riguarda essenzialmente una macchina in grado di
sottoporre la sansa, che è un prodotto ottenuto da una prima fase di spremitura delle
olive, ad un processo di essiccazione e separazione rapida dei suoi componenti.
In particolare, questi componenti sono costituiti dai nocciolini delle olive e da altri
residui che, propriamente essiccati, possono essere utilizzati come un
biocombustibile, ovvero un combustibile proveniente da fonti rinnovabili.
Nello stato della tecnica esistono giá delle macchine che affrontano il
problema dell'essiccazione della sansa e della separazione rapida dei suoi
componenti, ma esse presentano tutta una serie di inconvenienti: |
L'invenzione quindi ha come obiettivo principale quello di superare
tutti i suddetti inconvenienti e di proporre una macchina comprendente un contenitore
ad asse verticale a campana, all'interno del quale venga convogliata una quantitá di
sansa vergine di oliva, affinchè questa sia essiccata e siano rapidamente separate le
sue componenti principali, come ad esempio i nocciolini.
Un altro obiettivo è che la macchina comprenda una ventola di setaccio che
mantenga la sansa in continuo movimento, in modo tale da facilitare l'essiccazione e
in modo tale da separare con la forza centrifuga le componenti più pesanti, come i
nocciolini, che sono progressivamente espulsi attraverso condotti situati sulla
superficie laterale del contenitore.
Un altro obiettivo ancora è che la macchina comprenda un dispositivo di
riscaldamento, preferibilmente costituito da scambiatori di calore generato da
resistenze elettriche (effetto Joule) e da una ventola che diriga un flusso d'aria calda
verso l'interno del contenitore, attraverso una griglia di separazione.
Un ulteriore obiettivo è che il suddetto dispositivo di riscaldamento sia
connesso alla parte inferiore del contenitore e possa inviare in continuazione aria
calda alla sansa, la quale sia a sua volta messa in rotazione dalla ventola di setaccio,
creando un flusso di aria a spirale che possa essiccare rapidamente i residui di sansa
privati dei nocciolino e li spinga verso l'alto dove sono convogliati verso un condotto di
raccolta situato nella parte superiore del contenitore.
Un altro obiettivo ancora è che la macchina comprenda dei mezzi di
immissione della sansa e dei mezzi di raccolta dei nocciolini e dei residui della sansa
trattata, con un sistema di controllo automatico che gestisca il funzionamento della
macchina sia per quanto riguarda il flusso dei materiali in entrata e in uscita, sia per
quanto riguarda il tempo di lavorazione dei materiali e sia per quanto riguarda i
parametri fisici di funzionamento, quali temperatura dell'aria immessa, velocitá delle
ventole, pressione all'interno della macchina, livello di umiditá, di granularitá, di peso e
spessore del materiale trattato.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto n.102021000014708
presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), ed è attualmente in attesa dell'esito
dell'esame.
30 maggio 2021 - L' invenzione riguarda essenzialmente un perfezionamento nei tubi flessibili compositi, che sono utilizzati prevalentemente per il trasporto di fluidi nel campo dell'industria chimica e/o petrolchimica, e nei settori dei servizi e dei trasporti.
Come è noto, un tubo flessibile composito comprende una superficie
cilindrica multistrato, costituita da strati di materiale di vario tipo, interposta tra una
spirale di rinforzo interna ed una spirale di rinforzo esterna, in modo tale che le spirali
interna ed esterna esercitino delle forze contrapposte che mantengano compatta la
struttura complessiva del tubo.
Attualmente, le spirali di rinforzo sono costituite da un filo metallico avvolto a spirale
ed avente una sezione di forma tonda.
Quindi, i vari strati che compongono il tubo sono tenuti insieme soltanto dall’azione
meccanica delle due spirali, gli strati non sono nè incollati nè vulcanizzati tra loro.
Questo conferisce il vantaggio di ottenere dei tubi di estrema flessibilitá, anche per
grandi diametri, oltre a quello della versatilitá conferita dal fatto di poter utilizzare
materiali di vario tipo per le componenti interne.
Tuttavia, il problema tecnico riscontrato nei tubi di grande diametro (superiore
ai 100 mm), è costituito dal collassamento della spirale interna, dovuto soprattutto
all’intenso utilizzo, alla ripetuta movimentazione ed agli angoli di curvatura imposti
durante le applicazioni operative.
Quello che avviene in pratica è uno spostamento della spirale interna, rispetto all'asse
longitudinale, per cause di vario tipo che non sono sempre rilevabili durante un esame
a posteriori. Più esattamente, la spirale interna, che è costituita da un filo metallico
avvolto a spirale ed a sezione circolare, tende a "slittare", spostandosi dalla sua
posizione iniziale fino al punto in cui le forze di azione meccanica della spirale interna
e di quella esterna non sono più contrapposte, ed il tubo quindi collassa.
Quando questo avviene, tutto il filo della spirale interna si sposta, e gli strati di
materiale della superficie multistrato si accumulano, fino a chiudere il passaggio
interno, rendendo quindi il tubo flessibile inutilizzabile.
Questo grave inconveniente è superato dalla presente invenzione, che ha
come obiettivo principale quello di realizzare un tubo flessibile composito, per il
trasporto di fluidi, nel campo dell'industria chimica e/o petrolchimica, avente una
spirale di rinforzo interna ed una spirale di rinforzo esterna, in cui la struttura
complessiva del tubo sia robusta e resti compatta, anche per tubi di grande diametro,
a fronte di intense sollecitazioni esterne, angoli di curvatura stretti, ed un utilizzo
prolungato nel tempo.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda internazionale PCT/IT2019/000108
che ha come riferimento la maggior parte dei Paesi del mondo, ed ha ottenuto parere
pienamente favorevole al rilascio dei rispettivi brevetti.
La presente innovazione riguarda una chitarra avente una struttura
costituita da componenti montabili e/o smontabili. Più esattamente le parti
principali di una chitarra, costituite dal corpo principale e dal manico con
relativa paletta, possono essere assemblate e/o disassemblate per andare a
costituire l'oggetto complessivo oppure per smontare lo stesso oggetto in tre o
più componenti. In questo modo, è possibile riporre l'intera chitarra, in una
configurazione smontata, all'interno di un contenitore di dimensioni ridotte che
ne permetta un agevole trasporto.
I chitarristi ed i musicisti di strumenti a corda hanno la difficoltá di dover tenere conto dello spazio occupato da tali strumenti, per esempio durante i trasporti in macchina, in autobus e metropolitana, in motorino, in treno e in aereo. In particolare, nel viaggio in motorino trasportare una chitarra ancorata al torace con una fascia a tracolla può risultare significativamente complicato e pericoloso, sia per l'equilibrio che per l'impedimento alla guida. Nel viaggio in aereo, poi, dover imbarcare uno strumento come "bagaglio speciale", perchè al di fuori delle dimensioni standard di un comune bagaglio a mano, può portare in alcuni casi a dei costi aggiuntivi sul biglietto. In altri casi può esserci l'obbligo di imbarcare lo strumento come bagaglio da stiva, con il rischio che si verifichino danneggiamenti sulla fragile struttura degli oggetti trasportati.
La presente invenzione quindi ha come obiettivo principale quello di
modificare la struttura delle chitarre esistenti, individuando un apposito
meccanismo in modo tale che sia possibile riporre l'intera chitarra, in una
configurazione smontata, all'interno di un contenitore di dimensioni ridotte che
ne permetta un agevole trasporto.
Un altro obiettivo è che le operazioni di montaggio/smontaggio della
chitarra risultino essere semplici e rapide, e che sia mantenuta l'integritá
strutturale e funzionale dell'oggetto che, quando montato, possa apparire
esteticamente e possa suonare come una normale chitarra.
Un altro obiettivo ancora è che sia compreso un meccanismo di
posizionamento delle corde e/o un meccanismo di sgancio ed aggancio rapido
delle corde in modo tale che queste non si pieghino e/o non si deteriorino
durante le operazioni di montaggio/smontaggio della chitarra.
Un ulteriore obiettivo è che il meccanismo di montaggio/smontaggio
secondo l'innovazione possa essere applicato preferibilmente in chitarre
elettriche, ma possibilmente anche in altri tipi di chitarre e strumenti a corda
quali ad esempio viola, violino, violoncello, etc.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto ed ha ottenuto
definitivamente il brevetto per modello d'utilitá n. IT 202016000114419.
L'invenzione riguarda essenzialmente un perfezionamento di un dispositivo di
conversione dell’energia delle onde del mare in energia elettrica, che comprende un
galleggiante, messo in movimento dalle onde, il cui spostamento è dato dalla somma
di spostamenti orizzontali (scarroccio), verticali (sussulto) e rotazionali (rollio), e che
trasmette le azioni delle onde a delle aste rigide o dei cavi ancorati al fondale marino
mediante cerniere.
Le aste sono collegate a delle zavorre e ad un albero di
trasmissione di un generatore elettrico mediante cavi o catene. Il moto rotatorio
oscillante delle aste, è utilizzato per mettere in movimento l’albero di trasmissione del
generatore di energia elettrica.
L’obiettivo principale dell'invenzione è quello di proporre il
perfezionamento del dispositivo descritto nel brevetto IT 1413116, per la conversione
dell’energia delle onde del mare in energia elettrica, mediante un miglioramento nello
schema di collegamento dei cavi al galleggiante e della posizione della trasmissione
del generatore. Lo schema di collegamento al galleggiante con una nuova posizione
del generatore è in grado di aumentare il rollio del galleggiante (movimento rotatorio
attorno al suo baricentro) rispetto al movimento di sussulto (verticale) e scarroccio
(orizzontale), migliorando nel complesso l’efficienza di estrazione di energia
complessiva del dispositivo.
La posizione dell’albero di trasmissione e del generatore
è migliore da un punto di vista economico per tre motivi. Il primo è che si riduce il numero
dei sistemi di trasmissione meccanica e di generatori che a paritá di potenza estratta
consentono una riduzione dei costi di realizzazione e di manutenzione del dispositivo.
Il secondo è che si riducono le sollecitazioni nella struttura, che non sono più di tipo
flettente ma di tipo assiale, in particolare di trazione, il che consente di utilizzare delle
aste più economiche, o di sostituirle con cavi o funi, che costano molto meno delle aste.
Il terzo è che è possibile ottenere delle velocitá di rotazione dell’albero di trasmissione
del generatore maggiori di quelle ottenibili con trasmissione e generatore posto alle
cerniere; ciò consente di realizzare un più semplice, economico ed efficiente
moltiplicatore di giri, necessario per un collegamento diretto ad un generatore elettrico.
Un altro obiettivo è che lo stesso dispositivo abbia un punto di equilibrio
stabile, e che le oscillazioni rotazionali orizzontali o verticali, rispetto allo stesso punto
di equilibrio, permettano di azionare un generatore di energia elettrica.
Un altro obiettivo ancora è che lo stesso dispositivo possa essere installato in
corrispondenza di fondali poco profondi oppure in corrispondenza di fondali molto
profondi.
Un ulteriore obiettivo è che lo stesso dispositivo possa essere parte di un
sistema modulare che permetta di produrre una quantitá di energia proporzionale alla
superficie di mare utilizzata, oppure proporzionale al numero di moduli installati.
Un ulteriore obiettivo ancora è che lo stesso dispositivo possa auto-orientarsi,
senza l’ausilio di altri dispositivi accessori, quando cambia la direzione prevalente
delle onde del mare.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda italiana IT 10 2015 000041327 e la domanda
internazionale PCT/EP2016/068591,
ed entrambe hanno ottenuto un parere pienamente favorevole al rilascio dei rispettivi brevetti.
In particolare è stato ottenuto il brevetto italiano, il brevetto europeo e il brevetto negli Stati Uniti.
La presente invenzione riguarda un sistema a puntamento laser per il
monitoraggio della stabilitá delle strutture civili e degli edifici storici. Più esattamente,
tale sistema è in grado di rilevare gli spostamenti di parti di strutture, quali edifici,
strade, gallerie e viadotti, utilizzando una serie di dispositivi a puntamento laser diretti
verso i rispettivi obiettivi di almeno una coppia di fotocamere o di telecamere. Un
sistema di acquisizione e di elaborazione delle immagini acquisite dalle fotocamere
rileva la variazione di posizione dei rispettivi punti di emissione laser, in modo tale da
determinare, attraverso l'uso di formule matematiche, gli spostamenti e/o le rotazioni
della stessa struttura, con un elevato livello di affidabilitá e precisione.
Nello stato attuale della tecnica, è noto il tentativo di progettare sistemi idonei
alla sorveglianza della stabilitá delle strutture civili e dei manufatti storici, i quali in
presenza di fenomeni naturali o nel corso di interventi strutturali presentano punti
critici dove si possono evidenziare discontinuitá, deformazioni e rotazioni importanti.
Le tecniche topografiche tradizionali prevedono prismi riflettenti posizionati
sugli edifici che vengono misurati periodicamente da stazioni totali ad altissima
precisione. Questa tecnica presenta l'inconveniente di avere elevati costi di
manutenzione e di realizzazione dovuti alla presenza di parti in movimento. Presenta
inoltre l'inconveniente di non consentire la valutazione delle rotazioni puntuali dei punti
di misura e gli spostamenti, non essendo proiettati verso dei bersagli, sono
determinati mediante la trasformazione di coordinate (elevazione, azimuth e distanza).
Tali inconvenienti rendono tale tecnica molto laboriosa e complessa.
Tuttavia, i sistemi della tecnica anteriore non prevedono in nessun caso, la presenza
simultanea di due puntatori laser in un punto di misura della struttura, ciascuno dei
quali diretto verso una rispettiva fotocamera o telecamera e di conseguenza un
opportuno sistema di acquisizione ed elaborazione dei dati relativi agli spostamenti e/o
le rotazioni della stessa struttura, come descritto nella presente invenzione.
L'oggetto della presente invenzione è costituito quindi da un sistema che
superi tutti i suddetti inconvenienti ed abbia come obiettivo principale quello di proporre
un sistema a puntamento laser particolarmente adatto per il monitoraggio della
stabilitá delle strutture civili e degli edifici storici, essendo tale sistema caratterizzato
dal fatto di comprendere una serie di dispositivi a puntamento laser diretti verso i
rispettivi obiettivi di almeno una coppia di fotocamere o di telecamere ed un software
per ciascuna fotocamera che consenta l'elaborazione delle immagini acquisite dalle
suddette fotocamere.
Un altro obiettivo è che lo stesso software esegua il confronto delle coordinate
rilevate del raggio laser con le coordinate acquisite in precedenza, in modo tale da
rilevare piccole variazioni di coordinate e consentire quindi di determinare eventuali
spostamenti e/o rotazioni dei punti critici della struttura.
Un altro obiettivo ancora è che il suddetto software di acquisizione e di
elaborazione delle immagini determini attraverso l'uso di formule matematiche, a
partire dalle variazioni di coordinate del raggio laser rilevate nelle immagini da
ciascuna fotocamera, lo spostamento assoluto e/o la rotazione di un punto della
struttura rispetto ad un piano di riferimento con un elevato livello di affidabilitá e
precisione.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto ed ha ottenuto definitivamente
il Brevetto Europeo EP 3015839.
Il brevetto europeo EP 2607767 riguarda essenzialmente un dispositivo che permette la tenuta idraulica
nei raccordi dei tubi, e più precisamente nei raccordi per tubi flessibili,
e comprende una o più scanalature radiali, ricavate sulla superficie esterna della parte che si va ad inserire
nei tubi, il cosiddetto còdolo; tali scanalature costituiscono delle sedi per guarnizioni ad anello, dette O-ring.
Il brevetto italiano IT 0276668 riguarda una nuova tipologia di tubi compositi atti al trasporto di gas
liquefatti, ottenuta con l'applicazione a tubi flessibili compositi, preferibilmente Compotec© Cryotec 660,
di uno o più strati di materassino a base di aerogel (gel di silice), preferibilmente Cryogel© Z, in modo tale da garantire
un efficace isolamento termico durante la fase di trasporto dei gas liquefatti.
Il brevetto italiano IT 0276669 riguarda un sistema in grado di combinare efficacemente la funzione
di protezione di tubi e quella di supporto all’inserimento di un mezzo atto al sollevamento degli stessi. In particolare
la funzione di protezione è riferita agli stress meccanici indotti durante le operazioni di sollevamento e successivo
posizionamento a terra dei suddetti tubi.
Nello specifico la funzione di protezione è affidata ad uno o più elementi ad anello che, applicati attorno al diametro
esterno del tubo, provvedono a mantenerlo sollevato da terra evitando così il contatto diretto con il terreno.
Il brevetto italiano IT 0281052 riguarda una nuova tipologia di tubi compositi atti al trasporto di sostanze chimiche
particolarmente aggressive, ottenuta mediante l'applicazione interna a tubi flessibili compositi, preferibilmente Compotec©,
di un cross film laminato costituto da uno o più strati molto sottili di Politetrafluoroetilene (sigla PTFE) puro, tra loro
sovrapposti e incrociati.
In particolare la presente innovazione trova il suo campo di applicazione nell'industria chimica e petrolchimica,
nei settori dei servizi e dei trasporti i quali si trovano quotidianamente ad affrontare differenti problematiche legate
al trasporto di fluidi con proprietá altamente corrosive, e nel settore marino/navale in generale dove può essere impiegato
in contesti sia onshore che offshore e per operazioni sia ship to ship che ship to shore di trasporto e/o travaso di fluidi
e sostanze chimiche.
Lo Studio Zizzari ha seguito tutte le fasi di preparazione, deposito ed esame delle suddette domande, fino all'ottenimento dei rispettivi brevetti italiani ed europei.
21 settembre 2017 -
Un'idea nata sotto i rulli dell'autolavaggio. Da una domanda: "L'uomo è andato sulla Luna, e ancora non è stato inventato
un dispositivo che lavi i denti in autonomia, indipendentemente dalla tecnica corretta e dalla manualitá di chi guida lo spazzolino?".
Parte da qui l'avventura di due giovani startupper italiani. Aldo Dominici, 33 anni, e Niccolò Cerizza, 31, hanno investito anni,
cullato l'idea. E ci sono voluti più di una decina di prototipi realizzati con la stampa in 3D, e il banco di prova di uno studio
scientifico, per portarla avanti, affinarla, e finalmente brevettarla. Oggi presentano il risultato: uno spazzolino 'robot' made
in Milano, con un'anima green (packaging 100% biodegradabile e tra gli optional la ricarica a energia solare).
"Fa tutto da solo e in 10 secondi assicura una pulizia dentale in profonditá", garantiscono i due inventori. "Ci è venuto in mente
- racconta Dominici - di copiare l'autolavaggio delle macchine, applicando lo stesso meccanismo (3 spazzole rotanti, ndr)
ai denti". La creativitá è valsa ai due startupper diversi riconoscimenti. Dominici, direttore generale di 'GlareSmile'
(che è anche il nome dello strumento automatico di igiene orale), e Cerizza, direttore amministrativo, si sono aggiudicati dalla Start Cup
del Politecnico di Milano al premio incubazione 'Gaetano Marzotto', fino al bando Start Up & Re-Start della Regione Lombardia.
"La produzione avverrá in Italia in un capannone di Milano - continua Dominici - anche se alcuni pezzi sono importati da varie zone
del mondo. Il grosso dei costi è per gli stampi in acciaio con cui dar vita alla struttura di plastica dello spazzolino hi-tech.
Gli altri pezzi, dal display alla batteria al litio come quella dei cellulari, sono semplici da reperire". L'hardware e il software
sono stati sviluppati con un team di ingegneri.
La strada dal 'garage' di casa al debutto sul mercato è stata "lunga e faticosa", i due startupper l'hanno affrontata un passo alla volta
con un occhio ai costi, e andranno avanti sulla base dei riscontri che arriveranno: "Vogliamo dimostrare che due italiani giovani,
se si 'sbattono' e si inventano una soluzione valida, ce la possono fare", sottolinea Dominici. "A maggior ragione perchè esiste un
bisogno ancora senza risposta".
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato sia la domanda per invenzione industriale italiana che la domanda
internazionale PCT, ed hanno ottenuto entrambe un parere pienamente favorevole dagli esaminatori per il rilascio
dei rispettivi brevetti, in Italia e all'estero.
Dopo aver ottenuto il brevetto italiano, la domanda è ora nelle fasi
nazionali del PCT nei rispettivi Paesi: Stati Uniti, Europa, Cina, Giappone, Canada e Russia.
La presente invenzione riguarda un dispositivo per la raccolta differenziata dei rifiuti, da applicare ad un contenitore mono-sacco di uso domestico, per suddividerlo in scomparti ed adattarlo alla raccolta differenziata con due, tre o quattro sacchetti separati. Il dispositivo presenta almeno tre caratteristiche tecniche innovative.
La prima è quella di comprendere una cinghia, di tenuta per delle bretelle, da applicare
sulle pareti esterne di un contenitore. La cinghia è adattabile e regolabile per diversi tipi
e/o grandezze dei contenitori, avendo una superficie interna di contatto tale da renderla
aderente al materiale dello stesso contenitore, ed una superficie esterna con delle
appendici tali da poter essere lievemente tirata verso l'esterno, in modo tale da poter
applicare gli altri componenti del dispositivo. |
La terza è quella di comprendere dei multi-sacchetti eco-compatibili, che definiscono più
scomparti di raccolta, con due, tre o quattro scomparti, per permettere la raccolta
differenziata separata; i multi-sacchetti possono essere fissati sia nelle fessure delle
bretelle diagonali, sia sotto la cinghia di tenuta installata sul contenitore; tramite una
preforazione sul multi-sacchetto è possibile staccare, rimuovere e sostituire ciascuno
scomparto, in modo autonomo ed indipendente rispetto al resto della struttura; i multisacchetti
hanno una forma specifica, con un profilo con rispettive ali nella parte superiore
tale da permettere una installazione nelle fessure delle bretelle, e dei fori per poter
richiudere ogni estremitá del sacchetto su se stessa; un apposito accessorio permette
poi di mantenere il sacchetto con la sua parte superiore chiusa, situazione
particolarmente utile nel caso di un sacchetto dedicato ai rifiuti umidi ed agli scarti
alimentari.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto Europeo, e la domanda
internazionale PCT che ha come riferimento la maggior parte dei Paesi del mondo. Entrambe
le domande hanno ottenuto un parere pienamente favorevole.
L'invenzione riguarda essenzialmente un sistema di dispositivi elettronici che possono essere indossati (wearable) e possono comunicare tra loro utilizzando una tecnologia wireless di tipo Li-Fi (abbreviazione di Light-Fidelity).
I dispositivi possono essere implementati ad esempio in una collana e degli orecchini,
ed utilizzano la luce nello spettro del visibile, oppure degli infrarossi, oppure degli
ultravioletti come portante per la trasmissione dati.
Un'applicazione caratteristica è ad esempio quella di una collana comprendente un
dispositivo in cui sono memorizzati una serie di file musicali (funzionando come un
lettore musicale), un sistema di trasmissione dati wireless Li-Fi dalla stessa collana
verso gli orecchini, ed un dispositivo elettronico implementato negli stessi orecchini
che acquisisca i dati e li converta in onde sonore tramite degli altoparlanti.
Oltre a tutti questi aspetti funzionali, l'invenzione presenta anche degli aspetti
estetici molto caratteristici, che la rendono un oggetto originale di gioielleria, di
artigianato e di design, così come è evidente dalle figure dei disegni allegati.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto italiana IT 102018003430
ed ha ottenuto il rilascio definitivo del brevetto.
La presente invenzione appartiene al settore dei prodotti cosmetici e dei prodotti per la cura estetica della persona. Essa riguarda essenzialmente un dispositivo per la rimozione del mascara, prodotto che è normalmente applicato alle ciglia, mediante l'utilizzo di uno specifico gel di rimozione e/o lavaggio.
Come è noto, nell'attuale stato dell'arte esistono degli strumenti molto diffusi
per l'applicazione di prodotti cosmetici, tra cui gli applicatori mascara, e questi
strumenti sono quotidianamente utilizzati per la cura estetica della persona. Per
l'applicazione del mascara, è molto utilizzato un bastoncino che ha uno spazzolino
all'estremitá, anche detto scovolino, che permette di distribuire agevolmente il
mascara sulle ciglia attraverso il contatto e la rotazione delle microsetole dello
spazzolino con le stesse ciglia, sia quelle inferiori che quelle superiori dell'occhio.
L'applicatore comprende inoltre anche una boccetta, in cui lo spazzolino è immerso di
volta in volta, in modo da poter bagnare e impregnare le microsetole sempre con
nuova quantitá di prodotto. In genere, l'applicatore può essere inserito e avvitato alla
boccetta, in modo tale da costituire un oggetto standard che è pratico, utile e di
utilizzo immediato, che è un immancabile accessorio di ogni kit di bellezza utilizzato
quotidianamente per la cura estetica della persona.
Mentre esistono una molteplice quantitá di applicatori, in tutte le loro varianti e forme
per una agevole e rapida applicazione del prodotto sulle ciglia, per quanto riguarda
invece l'operazione opposta, ovvero la rimozione del prodotto dalle ciglia, esistono ben
poche soluzioni e alternative disponibili.
La presente invenzione quindi ha
come obiettivo principale quello di proporre un dispositivo per la rimozione del
mascara, che utilizzi uno specifico gel di rimozione e/o lavaggio, e che rappresenti un
oggetto portatile, poco ingombrante, e del tutto simile ai comuni applicatori, con lo
spazzolino a contatto con le ciglia che provveda ad irrorare il suddetto gel specifico e
a rimuovere il mascara in modo semplice ed efficace.
Un altro obiettivo è che il gel utilizzato e il mascara rimosso possano essere
agevolmente eliminati dal dispositivo, permettendo ad esempio un rapido lavaggio
sotto un getto dell'acqua, e allo stesso tempo sia presente un meccanismo di raccolta
di eventuali residui, in modo tale da mantenere la massima pulizia ed igiene del
dispositivo, sia nei confronti dell'ambiente, sia nei confronti di un eventuale successivo
utilizzo da parte della stessa persona.
Un altro obiettivo ancora è che il suddetto gel di rimozione, oltre ad essere
compatibile come prodotto struccante e/o detergente per un utilizzo sulle persone e in
corrispondenza degli occhi, sia interamente contenuto in un serbatoio all'interno del
dispositivo, e possa essere inoltre erogato agendo su un meccanismo di fuoriuscita in
modo semplice, rapido ed intuitivo.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto italiana IT 102018009049
che ha ottenuto parere pienamente favorevole al rilascio del brevetto. Contestualmente è stata
depositata domanda internazionale PCT che ha come riferimento la maggior parte dei Paesi
del mondo.
19 dicembre 2019 -
La presente invenzione riguarda un sistema di droni per il rilevamento automatico delle
coordinate di posizione spaziale di un dispositivo radiomobile.
Il sistema di droni permette di implementare un procedimento completo di rilevamento, che
prevede di spostare ciascuno dei droni, sulla base della potenza d'accoppiamento del segnale
elettromagnetico rilevato, permettendo così di calcolare, a partire dalle coordinate spaziali GPS
dei droni, le coordinate della posizione spaziale del dispositivo radiomobile.
Com'è noto, nello stato attuale della tecnica esistono dei sistemi indiretti per la
localizzazione dei dispositivi radiomobili. Nel caso dei telefoni cellulari, o comunque dei mezzi
che utilizzano la rete di telefonia mobile, è possibile effettuare una localizzazione di massima
attraverso una triangolazione delle celle a cui il dispositivo è connesso.
Ci sono tuttavia una serie di inconvenienti. In primo luogo occorre conoscere a priori alcuni
elementi identificativi del dispositivo da localizzare, del numero di telefono e della relativa
scheda SIM associata. Esistono poi delle situazioni in cui le celle si possono trovare a grandi
distanze. Un altro inconveniente è che,
essendo le celle disposte sullo stesso piano, è praticamente impossibile localizzare un
dispositivo rispetto alla distanza dal suolo.
Un approccio differente alla localizzazione di un dispositivo radiomobile, costituito ad esempio
da uno smartphone o altro dispositivo simile dotato di sistema interno GPS, è quello di
acquisire le coordinate direttamente da esso. Ma per fare questo occorre prima di tutto che il
dispositivo sia in grado di localizzare la sua posizione, attraverso il sistema interno GPS,
escludendo quindi situazioni in cui esso si trovi all'interno di edifici, ed occorre inoltre che la
lettura e la comunicazione delle sue coordinate sia 'forzata' attraverso una azione da hacker, e
quindi attraverso una intrusione esterna non autorizzata utilizzando spyware, malware o virus
informatici.
Tutti i suddetti inconvenienti sono superati dalla presente invenzione, che ha come
obiettivo principale quello di realizzare un sistema diretto, per la localizzazione dei dispositivi
radiomobili, che è basato su droni; tali droni sono in grado di stimare la loro distanza da un
dispositivo radiomobile, andando a misurare la potenza d'accoppiamento del segnale
trasmesso, e sono in grado di avvicinarsi e posizionarsi nello spazio in modo da permettere
con un calcolo matematico di determinare la posizione del dispositivo nelle tre coordinate
spaziali, anche in altezza o nel sottosuolo, con un margine di precisione molto elevato, e senza
la necessitá di effettuare intrusioni informatiche non autorizzate nello stesso dispositivo.
Un altro obiettivo è quello di incrementare il margine di precisione della posizione
spaziale rilevata del dispositivo radiomobile, incrementando il numero di droni impiegati, ed
utilizzando dei metodi matematici e statistici per elaborare i dati e determinare quindi una
posizione definitiva che sia più vicina a quella reale.
Un altro obiettivo ancora è che il sistema di droni della presente invenzione possa
essere trasportato, dispiegato, pilotato ed utilizzato in modo semplice, rapido ed agevole, in
modo tale da permetterne un impiego in tutte quelle situazioni critiche, in cui la rapiditá di
localizzazione permetta di rendere più efficaci delle possibili azioni di ricerca di persone,
intervento, soccorso, prevenzione e contrasto del crimine.
11 ottobre 2019 - l'Ufficio Brevetti Europeo (EPO) ha aggiornato le linee guida d'esame
per le invenzioni che hanno per oggetto le applicazioni di Intelligenza Artificiale (AI).
Mentre in passato risultava particolarmente arduo ottenere un brevetto che avesse per oggetto
delle reti neurali artificiali, un motore inferenziale, o una macchina intelligente,
attualmente risulta più facile definire e dimostrare il carattere tecnico dell'invenzione, e quindi
la presenza dei requisiti di brevettabilitá.
Questo aggiornamento delle linee guida permette di adattare il sistema brevettuale al progresso
scientifico e tecnologico moderno, e di proteggere quindi anche le innovazioni più recenti con strumenti
di tutela adeguati.
25 aprile 2019 -
La presente invenzione riguarda una macchina perfezionata per la
lavorazione del terreno agricolo, trainata da un trattore, ed utile per eseguire vari tipi di
interventi, in particolare per preparare il terreno per la fase di semina. Tale macchina
è costituita essenzialmente da una struttura di supporto, avente una serie di alberi
rotanti, ai quali sono connessi degli utensili di lavorazione aventi delle lame rotanti che
entrano in contatto radialmente ed in profonditá nel terreno, che frantumano
efficientemente le zolle dello stesso terreno fino a sminuzzarle e renderle di
granularitá molto fine.
Come è noto, un terreno agricolo ideale per la coltivazione deve essere
profondo, friabile, ben drenato e deve avere un elevato contenuto di sostanze
organiche. La corretta preparazione del terreno fornisce la base per una buona
germinazione dei semi e la successiva crescita delle colture. Tale lavorazione, infatti,
è in grado di migliorare la struttura del suolo e di fornire il miglior terreno di partenza
per le colture. In molti casi una macchina, come ad esempio una zappatrice, rimane
l'attrezzo più adatto per la lavorazione del terreno.
Pertanto, l'obiettivo principale della presente invenzione è quello di proporre
una macchina perfezionata per la lavorazione del terreno agricolo, trainata da un
trattore, ed utile per eseguire vari tipi di interventi, in particolare per preparare il
terreno per la fase di semina. Tale macchina comprende delle lame rotanti che
entrano in contatto radialmente ed in profonditá nel terreno, in modo tale da
frantumare efficientemente le zolle dello stesso terreno fino a sminuzzarle e renderle
di granularitá molto fine.
Un altro obiettivo è che la configurazione spaziale delle lame rotanti risulti
ottimale senza rappresentare un freno al moto nella direzione di marcia del trattore, in
modo tale che il processo richieda un dispendio ridotto di energia e quindi si possa
risparmiare sul consumo di carburante del trattore.
Un ulteriore obiettivo è che la macchina nel suo complesso abbia un numero
ridotto di elementi meccanici in movimento, e che gli stessi elementi meccanici
funzionino molto più efficientemente, eseguendo il doppio o il triplo del lavoro rispetto
a dispositivi simili della tecnica anteriore, grazie ad una disposizione coordinata e
sinergica dei singoli componenti in rotazione.
Un ulteriore obiettivo è che la macchina risulti semplice, economica, che sia
in grado di funzionare con elementi standard di trasmissione della forza motrice del
trattore, e che a paritá di potenza sia in grado di ottenere dei livelli qualitativi elevati di
lavorazione del terreno.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto ed ha ottenuto definitivamente
il Brevetto Europeo EP 3278643 B1.
30 novembre 2018 -
La presente invenzione riguarda un tensiometro, che è un dispositivo
particolarmente adatto a misurare la tensione di ritenzione di un terreno, ovvero la
forza con cui l'acqua è attratta e trattenuta nel terreno, o può misurare anche il
cosiddetto fronte bagnato, ovvero la profonditá alla quale il terreno è saturo.
Il dispositivo in genere è costituito da un tubo con una punta porosa, che è riempito
d'acqua e può essere inserito a varie profonditá. Nel caso in cui il terreno sia saturo,
l'acqua rimarrá contenuta all'interno del dispositivo, ed esso fornirá la cosiddetta
misura dello zero. Nel caso in cui invece il terreno sia non saturo, l'acqua inizierá a
permeare verso il terreno, permettendo così allo strumento di misurare la differenza di
pressione con il terreno.
Più esattamente, l’acqua del tensiometro si pone in equilibrio
con l’acqua presente nel terreno creando una tensione. Via via che il terreno si
asciuga, esso richiama l’acqua dal tensiometro attraverso la punta porosa; questa
operazione fa sì che si crei una differenza di pressione all'interno del dispositivo.
La
misurazione di questa differenza di pressione avviene attraverso un manometro o un
trasduttore di pressione differenziale, che può fornire la lettura della grandezza rilevata
direttamente su un visore, oppure può trasmetterla elettronicamente verso una
centralina digitale. |
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto italiana presso
l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), ed è stato ottenuto il brevetto 102016000054176 in data 26/11/2018.
1 giugno 2019 - La presente invenzione riguarda un supermercato automatizzato, particolarmente adatto a permettere ai clienti di effettuare l'acquisto di prodotti in piena autonomia.
I clienti possono
accedere all'interno dei locali, strutturati come quelli degli attuali supermercati, scegliere i prodotti
contenuti all'interno di distributori automatici modulari, in grado di sostituire le attuali scaffalature,
prelevare i prodotti utilizzando una apposita carta elettronica prepagata, imbustarli e ritirare
direttamente lo scontrino in uscita.
La carta prepagata comunica con i distributori automatici, in
modo che l'acquisto sia registrato ed il relativo importo memorizzato nel sistema informativo del
supermercato.
Una forma di realizzazione dell'invenzione comprende dei distributori automatici
climatizzati, che possono essere ad esempio raffreddati all'interno per contenere dei prodotti
freschi e/o surgelati, oppure riscaldati per contenere ad esempio pane ed altri prodotti che devono
essere mantenuti caldi.
Accanto ai distributori automatici sono presenti anche i tradizionali prodotti da banco, serviti
manualmente dal personale addetto, ad esempio al banco della carne, a quello della frutta e
verdura ed al banco del pesce. In questo caso i prodotti da banco sono prelevati, pesati ed
imbustati dal personale, e consegnati direttamente ai clienti, con l'operazione abilitata dall'utilizzo
da parte loro della carta elettronica prepagata.
La carta prepagata comunica con la bilancia
elettronica del banco, in modo che l'acquisto sia registrato ed il relativo importo memorizzato nel
sistema informativo del supermercato.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto italiana presso
l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), alla quale è stato assegnato il numero 102016000130490 del 23/12/2016,
e in data 31/5/2019 è stato rilasciato il rispettivo brevetto.
18 settembre 2018 -
L'invenzione appartiene al settore del monitoraggio strutturale, e
riguarda un dispositivo detto estensimetro che comprende una fibra ottica di tipo comune.
All'interno della fibra è trasmesso un segnale luminoso, costituito preferibilmente da
impulsi periodici operanti nello spettro del vicino infrarosso. Questo dispositivo è utilizzato
per misurare la deformazione di oggetti e/o strutture, e la deformazione minima rilevata è
tipicamente nell'ordine del micrometro su distanze di un metro.
L'invenzione, ha come
obiettivo principale quello di proporre un estensimetro a fibra ottica, per la misurazione
delle deformazioni di un oggetto sottoposto a sollecitazione meccanica o termica, in cui
la deformazione rilevata sia mediata su un tratto lungo alcuni decimetri oppure alcuni
metri, con grande differenza rispetto ai sistemi giá esistenti che valutano le deformazioni
assolutamente locali.
Un altro obiettivo dell'invenzione è che, come elemento di misura, la
fibra ottica inguainata sia deformabile e abbia come unico limite quello della possibile
rottura fisica "a strappo", in modo tale che essa risulti facile da installare anche da
personale non specializzato.
Un altro obiettivo ancora è che lo stesso dispositivo sia caratterizzato da una
significativa velocitá di risposta; mentre i sensori a corda vibrante sono nell'ordine di
alcuni cicli al secondo (Hz) la presente invenzione può raggiungere in teoria livelli di 30
milioni di cicli al secondo (MHz).
Un altro obiettivo ancora è che, utilizzando un metodo di misurazione della
differenza di fase tra due segnali periodici trasmessi in fibra ottica, sia possibile tarare la
strumentazione in modo tale da avere un segnale di riferimento (R) ed un segnale di
misura (M) che siano inizialmente sfasati di determinati valori, che costituiscono
dei punti di lavoro della strumentazione in cui è minimizzato l'effetto di distorsioni nei
segnali e rumore.
Pertanto, l'invenzione si differenzia rispetto ai dispositivi noti per il
fatto che: nessuno di essi permette una valutazione della deformazione su un tratto molto
lungo; nessuno di essi utilizza una fibra ottica di tipo comune utilizzata in trasmissione
dati; nessuno di essi utilizza un comune
transceiver (per esempio small form-factor pluggable transceiver) per l'invio e/o la
ricezione del segnale con la caratteristica forma d'onda utilizzata nella valutazione della
deformazione, nessuno di essi è tarato per funzionare in un punto di lavoro in cui sia
minimizzato l'effetto di distorsioni nei segnali.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto Europeo presso
l'Ufficio Brevetti Europeo (EPO), alla quale è stato assegnato il numero EP 18425072 del 31/8/2018.
6 luglio 2018 - L'invenzione riguarda un dispositivo ad uso medico comprendente un iniettore senza ago particolarmente adatto ad iniettare una sostanza desensibilizzante ed immunostimolante in un tessuto sottocutaneo. L'iniettore senza ago è equipaggiato con un sistema di controllo elettronico e meccanico del tessuto cutaneo a cui lo stesso sistema di iniezione è applicato.
Com'è noto, nello stato attuale della tecnica sono ormai largamente utilizzati i
sistemi di somministrazione iniettiva senza ago, soprattutto per superare gli inconvenienti
dei sistemi di iniezione con ago.
Infatti, penetrare la cute di una persona con un ago non è esente da rischi, soprattutto se
la persona che fa l'iniezione è inesperta. Gli effetti collaterali nella persona che riceve
l'iniezione possono essere vari, come ad esempio: dolore, ematoma, formazione di
tessuto cicatriziale, infezione o ascesso, trasmissione di malattie infettive (se gli aghi
usati non sono del tipo monouso).
Tra i sistemi iniettori noti c'è il sistema Penjet©, che funziona ad aria
compressa e appartiene alla classe delle siringhe preriempite prive di
ago, per farmaci liquidi e liofilizzati.
Un altro tra i sistemi noti, è quello denominato Injex©, che inietta un sottilissimo
getto ad alta pressione di liquido attraverso gli strati superficiali della cute.
La pressione viene generata dalla carica di una molla, ed è sufficiente a far penetrare il farmaco sino
ad una profonditá paragonabile a quella raggiunta da un comune ago, garantendo quindi
un ottimo livello di assorbimento.
Un altro ancora tra i sistemi noti è quello denominato PowderJect©, che
consiste nella combinazione di un dispositivo di rilascio privo di ago con un farmaco
polverizzato, e quindi che utilizza un veicolo non liquido.
Il farmaco deve essere formulato in particelle essiccate di polvere aventi una specifica granularitá e consistenza.
Tutti i sistemi della tecnica anteriore presentano una serie di
inconvenienti, che si manifestano nel momento in cui si utilizzi un iniettore senza ago
per eseguire un'iniezione nel tessuto sottocutaneo. Due aspetti molto critici per questo
tipo di operazioni sono i seguenti: la corretta aderenza a pressione dell'estremitá del
dispositivo al tessuto cutaneo a cui esso è applicato; la corretta localizzazione del
dispositivo sul tipo di tessuto più appropriato per lo specifico tipo di iniezione e
farmaco in questione.
Pertanto, l'obiettivo principale della presente invenzione è quello di proporre
un dispositivo ad uso medico, comprendente un iniettore senza ago, particolarmente
adatto ad iniettare un farmaco o altra sostanza iniettabile nel tessuto sottocutaneo,
in cui l'iniettore senza ago sia
equipaggiato con un sistema di controllo elettronico e meccanico in grado di rilevare il livello esatto
di pressione all'estremitá del dispositivo, sul tessuto cutaneo al quale è applicato, e la tipologia dello stesso tessuto,
per esempio di tipo muscolare o di tipo adiposo.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto internazionale PCT che ha come
riferimento tutti i Paesi del mondo.
31 maggio 2018 -
La presente invenzione riguarda un dispositivo ad uso medico,
particolarmente adatto per la creazione e/o il mantenimento non traumatico di una
cavitá, all’interno di un paziente sottoposto ad un’operazione, tale da definire uno
spazio interno protetto per l’inserimento di strumenti chirurgici.
Come è noto, le attuali tecniche della chirurgia prevedono l’utilizzo di
particolari strumenti, detti divaricatori, per ricavare e mantenere uno spazio
all’interno del corpo di un paziente. Questi divaricatori sono di vario tipo e, in genere,
sono costituiti da delle vere e proprie pinze metalliche, che sono agganciate, tramite
una loro estremitá, ad un tessuto anatomico del paziente, per esempio ad un lembo di
strato cutaneo, ed all’altra estremitá ad una struttura esterna o ad un telaio rigido. Un
certo numero di questi divaricatori possono essere utilizzati per grandi interventi, al
fine di mantenere una cavitá aperta e stabile per consentire l’inserimento e la
manovrabilitá di strumenti chirurgici all’interno del corpo di un paziente.
Tutti questi divaricatori presentano il grave inconveniente di mantenere i
tessuti anatomici in trazione, per tutto il tempo dell’operazione, nei singoli punti dove
essi sono agganciati. Questo fatto genera inevitabilmente dei traumi e/o delle lesioni
locali che, sebbene siano guaribili nel breve periodo, durante la fase di degenza,
possono essere tuttavia causa di dolore e/o di possibili complicazioni post-operatorie
per il paziente.
La presente invenzione nasce quindi dall’esigenza di individuare dei sistemi
alternativi per ottenere uno spazio interno per l’operazione, che sia stabile e che
permetta l’inserimento e la manovra agevole di strumenti chirurgici, e riduca allo
stesso tempo la probabilitá di insorgenza di traumi diretti o indiretti per il paziente.
Infatti, oltre alle suddette lesioni nei punti di aggancio dei divaricatori, sono possibili
traumi accidentali, dovuti ad esempio allo spostamento improvviso ed imprevisto di
strumenti e/o parti anatomiche del paziente, nonchè traumi dovuti all’operare in
condizioni di emergenza e di scarsa visibilitá, in cui vi siano ad esempio delle
emorragie interne e/o diffusione di liquidi corporei non prontamente drenati.
Pertanto, l’obiettivo principale della presente invenzione è quello di proporre
un dispositivo ad uso medico, di protezione e mantenimento non traumatico di una
cavitá chirurgica, che possa essere inserito in modo agevole all’interno di un paziente,
e che possa essere configurato progressivamente in modo tale da esercitare una
pressione graduale ed omogenea lungo l’intero perimetro delle pareti di contatto con i
tessuti dello stesso paziente.
Un altro obiettivo è che il dispositivo possa essere configurato, e la rigiditá
delle pareti possa essere aumentata, a comando, immettendo aria in apposite camere
a tenuta ermetica, contenute nelle stesse pareti di contatto.
Un altro obiettivo ancora è che il dispositivo comprenda degli specifici
accessori, come ad esempio: delle spatole (con rispettivi alloggiamenti) e degli uncini
preposti a favorire il posizionamento stabile del dispositivo all’interno del paziente; dei
mezzi di aspirazione/drenaggio, per mantenere lo spazio chirurgico libero da eventuali
liquidi operativi e/o biologici che dovessero presentarsi; e dei mezzi di illuminazione
per mantenere lo spazio chirurgico ben illuminato e favorire quindi la visione diretta
dell’intera area di intervento.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto ed ha ottenuto definitivamente
il Brevetto Europeo EP 2731519.
23 dicembre 2016 -
L'invenzione riguarda un dispositivo meccanico di supporto allo smontaggio e rimontaggio di gomme delle ruote di veicoli, preferibilmente ruote di motoveicoli ma non limitatamente ad essi.
In particolare, il dispositivo è costituito da una serie di componenti che possono essere disassemblati e riassemblati in varie posizioni. In questo modo essi possono implementare,
nel dispositivo complessivo, varie funzioni tipiche delle fasi di smontaggio di una ruota da un cerchione, quale ad esempio la fase di distacco del bordo della gomma dal profilo del cerchione,
applicando una pressione in vari punti sulla parete laterale della gomma, e la fase successiva di rimozione dal cerchione, applicando una guida radiale che implementa un movimento di rotazione
e separazione tra il bordo della gomma ed il profilo del cerchione stesso.
Allo stesso modo, il dispositivo permette di implementare le fasi di montaggio di una gomma su un cerchione, utilizzando la stessa guida laterale che implementa un movimento di rotazione e
inserimento del bordo della gomma all'interno del profilo del cerchione stesso.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto per invenzione industriale numero IT 2016/00130498, che ha ottenuto un parere pienamente favorevole
da parte dell'Ufficio Brevetti.
12 settembre 2016 -
L'invenzione riguarda un dispositivo di blocco di posizione interno, applicato per esempio
ad infissi di finestre, che permette di mantenere la finestra bloccata in posizione
completamente aperta, senza il rischio che il vento possa richiuderla o farla sbattere.
Il dispositivo mantiene la finestra bloccata in posizione aperta, e permette alle persone
di agire sul meccanismo di aggancio e di sgancio in modo semplice, comodo e agevole, senza dover
correre il rischio di sporgersi dalla finestra.
Inoltre, il dispositivo dell'invenzione è regolabile ed adattabile, ed è contenuto tutto
all'interno delle ante delle finestre, per cui esso risulta invisibile all'esterno e non ha
nessun impatto estetico sulle facciate degli edifici.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda per invenzione industriale ed ha ottenuto
il brevetto IT 1423945 del 22 agosto 2016.
11 luglio 2016 -
è cominciato tutto con una polizza da pagare. Ora è uno di quelli che chiamano ’miracoli italiani’.
Storie favolose sospese tra genio e destino, caparbietá e fortuna, che forse possono scriversi solo da queste parti.
"Mia moglie lavorava all’estero, la sua macchina era chiusa in garage da due anni. A impolverarsi. Però ogni sei mesi
c’era da saldare il premio dell’assicurazione. Ho detto: basta, buttare via i soldi". Fabio Sbianchi, 53 anni,
è l’ad di Octo Telematics, giovane azienda romana - oggi però la sede marketing e sales è a Londra che l’anno passato
ha fatturato 166 milioni di euro con 230 dipendenti, e nell’ultimo mese ha chiuso altri 200.000 contratti. Un gioiello
ipertecnologico, leader mondiale della assicurazione telematica, 3 milioni e mezzo di clienti in 26 paesi:
dalla Cina alle Hawaii, Brasile e Inghilterra, Usa, Spagna, India, un mercato in febbrile espansione.
E’ cominciato
tutto solo 16 anni fa. Con quella polizza e una piccola, rivoluzionaria idea: la ’scatola nera’ per automobili e moto,
un apparecchio grande nemmeno come un pacchetto di sigarette - ma da settembre sará una chiavetta Usb - che ha permesso
di riscrivere il rapporto tra assicurati e compagnie, consentendo ai primi sostanziosi risparmi e ai secondi di non
dover più fare i conti con i troppi ’furbetti’ che condizionavano prezzi e servizi. E pensare che per 3 anni nessuno
gli voleva dare retta.
Si parte dal 1999, dalla rata semestrale da saldare. "Quel giorno parlo con un amico ingegnere,
Giuseppe Zuco :
inventiamoci qualcosa che permetta di pagare solo il giusto, gli dico.
Ecco: l’idea di base era un ’contatore
assicurativo’, un’assicurazione pay- per-use. Fabio Sbianchi (che aveva iniziato come project manager all’assessorato
all’anagrafe di Roma) lavorava a Viasat, antifurti satellitari. Se ne va. Nasce la prima ’scatola nera’. "Ma ci sono
voluti 3 anni prima di trovare un finanziatore, qualcuno che investisse 3 milioni per la startup. Non esisteva l’idea,
il mercato, il prodotto, dati che ci supportassero". Passano altri 3 anni. Ed è solo nel 2005 che si avvia una
relazione importante con Unipol, ancora oggi il primo cliente mondiale di Octo (che è il provider ufficiale di
50 compagnie) con oltre 2,2 milioni di clienti telematizzati.
La scatola nera - che nel resto del mondo chiamano
clear box - viene di solito inserita dietro il cruscotto: ha un emisfero che sostanzialmente contiene il profilo
del cliente; nell’altro, una serie di chip permette di rilevare la posizione dell’auto, registrandone ogni tipo
di movimento ed eventualmente di sinistro. Il data base consente alla compagnia assicuratrice di applicare un prezzo
personalizzato all’automobilista. Il risparmio viaggia mediamente tra gli 80 e i 100 euro l’anno.
L’idea dei due amici
romani è stata copiata da 150 imprese internazionali. "Nel business se vuoi crescere devi aprirti, inutile porre
barriere. Anzi". L’azienda italiana detiene il brevetto e controlla il 45% del mercato mondiale: al primo posto
in Italia (2.800.000 clienti), Usa e Gran Bretagna. Il centro operativo, che è ancora nella Capitale, gestisce
e processa circa 180.000 chilometri di dati al minuto.
Octo dal 2010 è entrata in Spagna, Francia, poi Inghilterra.
Dal 2011 negli Usa, diventati il secondo mercato dopo quello italiano: la clear box italiana è stata adottata da
7 compagnie statunitensi (70.000 nuovi clienti nel solo mese di aprile). Uffici a Stoccarda, Parigi, Madrid, Boston,
San Diego. E San Paolo, in Brasile.
"Le prospettive sono straordinarie, soprattutto nei paesi emergenti.
Pensa alla Cina, dove abbiamo avviato da tempo dei contatti. Sono posti dove il concetto di assicurazione auto
è diverso: in Cina, ad esempio, non è obbligatoria. E quindi c’è due volte bisogno di uno strumento chiaro come
il nostro".
Octo Telematics appartiene a due fondi di investimento, uno russo e l’altro angloamericano. Nei prossimi
due o tre anni potrebbe essere quotata al Nasdaq, la borsa elettronica Usa. "Dicono che il fondatore dovrebbe
restare sempre padrone dell’azienda. Ma quel tipo di egoismo non ha fatto mai per me, fin dall’inizio: meglio avere
poco di un’azienda e realizzare l’idea, piuttosto che nulla e tenersi il 100%". Un’idea nata da una polizza da pagare.
"Noi italiani spesso ci sottovalutiamo, ma di storie così ne possiamo scrivere tante".
23 agosto 2018 - La presente invenzione riguarda un estensimetro a base lunga per il rilevamento di dislocazioni del terreno a grandi profonditá, causate dal fenomeno di subsidenza. Lo stesso estensimetro è in grado di monitorare la progressione nel tempo di tale fenomeno, e di trasmettere i dati rilevati, in tempo reale, verso un’opportuna centralina di controllo.
Il dispositivo presenta delle soluzioni tecniche di perfezionamento, rispetto alle
soluzioni note, che gli permettono di operare con precisione anche in presenza di
fenomeni di fluage, o di variazione di lunghezza dei materiali nel tempo, e anche in
corrispondenza di cambiamenti delle condizioni di vincolo nel punto di ancoraggio in
profonditá.
La subsidenza è un fenomeno che può essere causato da fenomeni naturali, come ad
esempio terremoti e smottamenti nel sottosuolo, oppure da interventi umani come lo
svuotamento di giacimenti di minerali ed idrocarburi e/o l’emungimento di acqua dalle
falde acquifere profonde.
Un sistema di rilevamento prevede una serie di perforazioni, a profonditá che possono
raggiungere anche i duemila metri, che comprendono delle rispettive verticali di
misura. Ciascuna verticale di misura comprende a sua volta un punto di ancoraggio
installato sul fondo della perforazione, o in un punto intermedio, e reso solidale al
terreno circostante. Tale punto di ancoraggio è collegato ad un’asta d’acciaio che
risale fino in superficie, essendo tale asta svincolata dal terreno circostante, perchè
inserita all’interno di una tubazione di protezione, che si estende in lunghezza per
l’intera perforazione.
In superficie è installato un sistema di misura dello spostamento
tra l’asta interna, collegata al punto di ancoraggio profondo, e la superficie del terreno
circostante. La grandezza rilevata rappresenta dunque una misura in un punto degli
effetti del fenomeno di subsidenza e, ulteriori misurazioni eseguite in perforazioni
analoghe, situate ad una certa distanza in orizzontale, permettono di ricostruire un
profilo preciso dell’eventuale dislocazione del terreno in profonditá, con un margine di
precisione estremamente elevato, nell'ordine dei millimetri.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto italiana presso
l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), ed è stato ottenuto il brevetto numero
102016000016045 del 20/8/2018.
18 gennaio 2018 - L'invenzione riguarda un dispositivo particolarmente adatto per l'allenamento dei giocatori del golf, e più in particolare per l'allenamento allo swing, che è il movimento che si esegue per colpire e far partire la pallina verso l'obiettivo, facendola alzare dal suolo.
Affinchè un giocatore possa eseguire uno swing efficace, è strettamente necessario che
egli esegua i movimenti corretti in ogni fase, in particolare è fondamentale che nelle fasi iniziali la
posizione della testa sia mantenuta ferma e che il busto possa ruotare in modo appropriato
rispetto ad essa.
La presente invenzione propone un dispositivo per l'allenamento dei giocatori allo swing, fornendo un
punto di appoggio fisso per la testa, ed un supporto per la pallina, in modo tale che il giocatore
possa abituarsi ad eseguire il movimento ruotando il busto e mantenendo la testa ferma fino al
momento del contatto con la pallina.
Il sistema è in grado di rilevare la dinamica del movimento del bastone e, al momento del
contatto con la pallina, la posizione esatta dell'estremitá del bastone, della testa del giocatore, dei
piedi del giocatore e la distribuzione del peso del giocatore, in modo tale da determinare se lo
swing sia stato eseguito in modo corretto o meno.
Il dispositivo dell'invenzione può essere integrato in
sistemi più complessi di simulazione del gioco del golf, che utilizzino grafica al computer
proiettata su maxi-schermi per ricostruire dei campi da golf virtuali, e il dispositivo fornisce i
dati rilevati nello swing per determinare impulso, direzione, velocitá ed effetto della pallina.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto ed ha ottenuto definitivamente
il Brevetto Europeo EP 3068501.
22 agosto 2017 - L'invenzione riguarda essenzialmente un sistema chirurgico che comprende un catetere a palloncino con ago, dei fili guida ed uno stent vascolare opportunamente sagomato. Il sistema permette di realizzare, per via esclusivamente endovascolare, un by-pass fra segmenti vascolari che sono non funzionalmente contigui. In questo modo è possibile far superare al sangue un'ostruzione che si sia verificata a livello dei vasi sanguigni.
Com'è noto, il by-pass aorto-coronarico è da sempre considerato una
soluzione per il trattamento di una malattia coronarica trivasale (ovvero con
coinvolgimento di tutti e tre i rami coronarici) severa e moderata. Questo nonostante
negli ultimi anni la tecnologia degli stent, ed in particolare degli stent medicati, abbia
aumentato sensibilmente la sicurezza e l'efficacia di questi dispositivi nel trattamento
della malattia aterosclerotica coronarica. A questo proposito, anche i più recenti studi
clinici di confronto fra le due metodiche di rivascolarizzazione nei pazienti trivasali
hanno evidenziato come il by-pass aorto-coronarico sia significativamente
vantaggioso, sia in termini di riduzione della mortalitá, che di riduzione del rischio di
infarto, giá a cinque anni di distanza dal trattamento, vantaggio che continua
comunque ad aumentare con il passare del tempo.
E' ampiamente dimostrato che il vantaggio significativo della chirurgia tradizionale,
rispetto alle metodiche endovascolari, derivi principalmente dall'utilizzo dell'arteria
mammaria interna (IMA) come condotto di scelta per la rivascolarizzazione dell'arteria
discendente anteriore (LAD). In effetti la IMA ha un ridotto rischio di occlusione e di
aterosclerosi, rimanendo pervia nella maggior parte dei pazienti, anche a distanza di
molti anni, rispetto ai graft venosi (SVG). Questo assicura quindi un buon flusso di
sangue ossigenato nel territorio di distribuzione dell'arteria discendente anteriore
(LAD) con discrete pressioni di perfusione, anche in presenza di malattia severa del
vaso ricevente. E' di comune osservazione che per livelli simili, anche molto gravi, di
burden aterosclerotico, i livelli di riserva coronarica siano notevolmente superiori se è
presente un graft arterioso in mammaria interna.
Recentemente, uno studio mediante TAC coronarica dei rapporti anatomici fra strutture
vascolari toraciche ha permesso di mettere in evidenza l'estrema vicinanza della
mammaria interna (LIMA) con l'arteria discendente anteriore (DA). Esiste in effetti in
tutti i pazienti studiati un punto del torace in cui le due arterie si incrociano essendo
separate solo da alcuni millimetri di tessuto sieroso. Inoltre è ben nota, fin dall'inizio
del secolo scorso, la presenza di by-pass naturali fra la IMA e le coronarie attraverso il
ramo pericardiofrenico. La presenza di queste anastomosi è stata in effetti il razionale
della legatura chirurgica della IMA prima dell'avvento del by-pass aorto-coronarico.
Recentemente uno studio ha messo in evidenza che, nella maggior parte dei pazienti,
è possibile reclutare collaterali funzionanti fra la IMA sinistra (LIMA) e la LAD e fra la
IMA destra (RIMA) e la coronaria destra (Cdx).
La metodologia proposta, e supportata dalla presente invenzione, è quella
della confezione di un by-pass fra la LIMA e la LAD e fra la RIMA e la Cdx con tecnica
interamente endoscopica, sfruttando gli stretti rapporti anatomici e funzionali fra le due
strutture vascolari. La stessa tecnica può essere adottata per la creazione di by-pass
anche in altri segmenti vascolari.
Questa nuova tecnica endovascolare permette di poter rivascolarizzare con l’arteria
mammaria interna anche soggetti ad oggi esclusi dall’intervento tradizionale, oltre che
aprire nuove possibilitá alla chirurgia endovascolare. Questo riduce le complicanze
post-operatorie e non richiede la sedazione profonda e l’intubazione oro-tracheale del
paziente. Permette inoltre un recupero quasi immediato dall’intervento, senza
necessitá di monitorare il paziente in una terapia intensiva post-operatoria.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di Brevetto Europeo alla quale
è stato assegnato il numero EP 17425073.
11 luglio 2017 -
L'invenzione riguarda un dispositivo ad uso medico che è
costituito da una endoprotesi transfemorale o trans-safena temporanea per
l'esclusione vascolare totale del fegato.
Questo dispositivo risulta particolarmente adatto per un utilizzo negli interventi
chirurgici più critici a carico del parenchima epatico: epatectomie maggiori con
sospetta infiltrazione venosa sovraepatico-cavale e nei traumi epatici con lesioni
vascolari maggiori.
Infatti, l'endoprotesi costituisce un bypass interno temporaneo endovenoso che
permette di mantenere inalterato il ritorno del flusso ematico cavale al cuore, e
permette allo stesso tempo, unita alla manovra di Pringle, l'esclusione vascolare totale
del parenchima epatico.
Il fegato riceve sangue in ingresso dalla vena porta e dall'arteria epatica, e lo
restituisce filtrato al sistema cavale tramite le tre vene sovraepatiche.
L'esclusione vascolare del fegato, secondo l'invenzione, consiste nel blocco del flusso
di sangue in ingresso al fegato, attraverso la chiusura con clamp o tourniquet del
peduncolo epatico (arteria epatica, coledoco e vena porta: manovra di Pringle), con il
simultaneo blocco in uscita, in modo tale che il sangue non possa refluire dalla vena
cava inferiore verso le vene sovraepatiche.
Per eseguire il blocco in ingresso si ricorre quindi alla manovra di Pringle, giá nota
nelle attuali tecniche chirurgiche, mentre per eseguire il blocco in uscita si interviene
direttamente sulla stessa vena cava, dall'interno, chiudendo i condotti di deflusso
(vene sovraepatiche). Questa chiusura avviene installando un'endoprotesi, che è
inserita dalla vena femorale o safena e poi fatta scorrere all'interno della vena cava
inferiore, raggiungendo quindi con la parte distale il tratto cavale retro e sovraepatico,
bloccando dunque con le pareti laterali i fori di immissione dalle vene sovraepatiche
alla vena cava.
L'endoprotesi ha una parte principale di forma cilindrica che si estende
longitudinalmente. La parte che è posizionata in corrispondenza del tratto distale di
una guida interna, una volta spinta nella vena cava, libera una lamina autoespansibile
spiraliforme, così da aderire stabilmente alla parete interna della vena cava.
L'autoespansione mantiene uno spazio necessario, endocavitario, così da permettere
il passaggio del flusso sanguigno venoso al proprio interno, in modo tale da
mantenere inalterato il ritorno venoso al cuore.
Lo Studio Zizzari ha preparato e depositato la domanda di brevetto ed ha ottenuto definitivamente
il Brevetto Europeo EP 2851015.
17 marzo 2016 - Una penna elettronica per riportare la propria firma direttamente sul tablet,
uno stendipanni per poter inserire i panni senza l'uso di mollette, un elemento
pensile che si aggancia ad una guida scorrevole sul soffitto degli appartamenti,
sono tutte innovazioni per le quali è stato ottenuto un rispettivo brevetto
per modello d'utilitá e che riguardano innovazioni semplici ma che conferiscono
una particolare comoditá di utilizzo.
Il brevetto per modello d'utilitá, a differenza di quello per invenzione
industriale, ha una durata di dieci anni anzichè venti, ma conferisce le
stesse tutele di protezione legale dell'innovazione come per il brevetto
per invenzione industriale. Il costo in genere è ridotto, perchè la descrizione
è più sintetica, e si arriva direttamente al brevetto senza un esame formale
o una ricerca d'anterioritá. In compenso il modello d'utilitá può essere
esteso all'estero convertendolo in invenzione industriale di fronte
all'Ufficio Brevetti Europeo, oppure come modello di design di fronte
all'Ufficio per l'Armonizzazione dei Mercati Interni (UAMI).
Lo Studio Zizzari ha seguito la procedura di richiesta ed ottenimento dei suddetti
brevetti per modello d'utilitá n. IT 0276654, IT 280480 e IT 280890.
5 ottobre 2015 - L'invenzione riguarda un dispositivo di conversione dell’energia meccanica delle onde del mare in energia elettrica, che comprende un galleggiante che segue il livello delle onde del mare, e che trasmette il suo spostamento a delle aste rigide ancorate al fondale marino.
Il moto oscillante delle aste rigide,
rispetto ad un perno di riferimento, è utilizzato per mettere in moto gli ingranaggi di un
generatore di energia elettrica, oppure per spingere in pressione un fluido all’interno di
un circuito idraulico, in grado a sua volta di mettere in moto gli ingranaggi di un
generatore di energia elettrica posizionato a distanza, per esempio sulla terraferma.
Lo Studio Zizzari ha seguito la procedura di richiesta ed ottenimento del brevetto in Europa, negli Stati Uniti
e nella Repubblica del Sud Africa.
(segue)